I fumi del sonno

Il nuovo Potere ha l’edonismo come strumento di intimidazione e manipolazione di massa. Uno strumento di gran lunga più potente di quelli impiegati dai precedenti totalitarismi. C’è appena un passo tra il “Mondo Nuovo” e il “Grande Fratello”.

Siamo stati gradualmente espropriati dei nostri diritti da un apparato corporativo che ci ha sedotti e manipolati attraverso gratificazione dei sensi, prodotti di massa a buon prezzo, credito sconfinato, teatro della politica e divertimento. Mentre ci distraevamo con intrattenimenti, le regole che prima tenevano sotto controllo il potere predatorio del denaro sono state annientate, le leggi che prima ci tutelavano sono state riscritte e ci siamo ritrovati impoveriti. Lo Stato, menomato da forti deficit e dagli atti illeciti della nuova finanza, sta scivolando verso la bancarotta.

da Huxley a Orwell


Stiamo passando da una società in cui venivamo astutamente manipolati da legami ed illusioni ad una in cui siamo apertamente controllati. Ricordate Orwell ed Huxley? Il primo ci metteva in guardia rispetto ad un mondo in cui i libri vengono banditi, mentre il secondo da uno in cui nessuno legge libri. Orwell descriveva uno stato di guerra e paura permanenti, Huxley una cultura deviata dal piacere insulso. Orwell dipingeva uno Stato in cui conversazioni e pensieri vengono monitorati e il dissenso viene brutalmente punito; Huxley uno Stato in cui la popolazione concentrata su banalità e gossip, non si preoccupa più di informarsi e di conoscere la verità. Orwell ci vedeva terrorizzati fino alla sottomissione, Huxley sedotti fino alla sottomissione. Ma la visione di Huxley, stiamo scoprendo, non era che il preludio a quella di Orwell. Huxley aveva capito il processo attraverso il quale noi stessi saremmo stati complici della nostra riduzione in schiavitù. Orwell aveva compreso la schiavitù.

penuria dentro l’abbondanza


In questa nuova forma di totalitarismo l’intimidazione e la manipolazione di massa, che superano di gran lunga quelli impiegati dai precedenti totalitarismi, sono effettivamente mascherati dallo scintillio, il rumore e l’abbondanza della società consumistica. La partecipazione politica e le libertà civili decadono gradualmente. L’apparato economico-finanziario, nascondendosi dietro la cortina fumogena dell’industria delle public relations, dell’intrattenimento e dell’appariscente materialismo di una società consumistica, ci divora dall’interno. Non deve fedeltà né a noi, né alla nazione. Banchetta con la nostra carcassa.

dentro il pensiero omologante


Il denaro non ha più nemmeno bisogno di trovare la propria espressione in un demagogo o in un leader carismatico. Si definisce per l’anonimato delle sue articolazioni senza volto; assolda rappresentanti politici attraenti, controlla la scienza, la tecnologia, l’educazione e la comunicazione di massa. Controlla i messaggi nei film e nella televisione, bloccando tutto ciò che può introdurre qualificazione, dubbio o dialogo ed il risultato è un sistema di informazione ad una sola tinta. Celebrità allineate, mascherandosi da giornalisti, esperti e specialisti, identificano i nostri problemi e illustrano pazientemente i possibili rimedi. Tutti quelli che esprimono opinioni diverse rispetto ai parametri imposti vengono messi da parte in quanto irrilevanti spostati, estremisti o esponenti della peggiore politica. Le opinioni accettabili vanno da A a B. La cultura, sotto il controllo di questi personaggi allineati, diventa un mondo di allegro conformismo e di sconfinato, e infine fatale, ottimismo.

l’uomo a una dimensione


Ci impegniamo ad acquistare prodotti che promettono di trasformare le nostre vite, renderci più attraenti, sicuri di noi stessi o capaci di collezionare successi, mentre in realtà veniamo continuamente privati dei nostri diritti, del nostro risparmio e della nostra influenza e i grandi deficit stanno a dimostrare che siamo intrappolati in un sistema di lavoro forzato a risarcimento di un debito, che verrà utilizzato per sradicare le ultime forme di tutela sociale per i cittadini.

«Inizi a vedere, ora, quale mondo stiamo realizzando?» scriveva Orwell. «È esattamente l’opposto della stupida edonistica Utopia che immaginavano i vecchi riformatori. Un mondo di paura, slealtà e tortura, in cui si calpesta e si viene calpestati, un mondo che, nel ridefinirsi, non diminuisce, bensì accresce la propria spietatezza».

Resistere, resistere, resistere.