I cittadini di Casperia vogliono il Piano Antenne

A volte accade che un gruppo di persone, di cittadini, di mamme, di giovani, di meno giovani e di professionisti si preoccupa del destino della propria comunità ..

Circa tre mesi fa a Casperia si apprende che l’Amministrazione Comunale ha deliberato in un Consiglio Comunale (settembre 2012) un contratto di locazione con un’ immobiliare per l’installazione di un’antenna radio mobile, la voce gira, i cittadini mormorano e si pongono delle domande.

Come è noto la legge nazionale permette l’installazione di antenne con emissioni di onde elettromagnetiche fino a 6 V/m ma esistono, non tanto lontano (Cantalupo in Sabina), esempi di installazioni più avanzate tecnologicamente che offrono la stessa prestazione assicurando emissioni minori e meno rischiose per la salute pubblica.

A questo punto i cittadini diventano un gruppo e attraverso una lettera/manifesto e la raccolta di 150 firme chiedono al Sindaco Stefano Petrocchi di indire un’assemblea pubblica per informare la popolazione sulla gestione dell’ iter seguito, di spiegare quali sarebbero stati i passi successivi e per apprendere se le scelte tecnologiche proposte sarebbero state in grado di tutelare la salute degli abitanti di Casperia e di quelli delle zone limitrofe.

Finalmente Il 21 marzo si tiene l’assemblea pubblica, che vede la partecipazione di numerosi cittadini , l’Amministrazione Comunale accompagnata da un Ispettore dell’ARPA e di un Tecnico invitato dal neonato Comitato “Libero Osservatorio Sulle Tecnologie” (L.O.S.T.), nella quale si delibera di istituire un tavolo operativo formato dalla Giunta Comunale, dal Comitato cittadino L.O.S.T. e dalle Commissioni civicratiche con lo scopo di promuovere una legge regionale che limiti il tetto massimo delle emissioni elettromagnetiche e la predisposizione/istituzione di un “piano delle antenne” comunale che regolamenti l’installazione prevista ed, eventualmente, quelle future.

“Il piano delle antenne”, fortemente voluto dal comitato, è diverso dalla proposta di Legge Regionale ed è attualmente l’unico strumento legale in dotazione ad un Comune per pianificare l’installazione di antenne (radio mobili, televisive etc) all’ interno del proprio territorio. Ma quali sono i passi per istruire un piano delle antenne? Il Comune deve incaricare un‘azienda specializzata, etica e certificata che operi un monitoraggio per individuare le attuali e presenti sorgenti di campi elettromagnetici che insistono sul territorio comunale.; terminato lo studio, le compagnie telefoniche hanno l’obbligo per legge di comunicare il Piano di Rete, ossia le installazioni previste sul territorio nei due anni successivi alla realizzazione del Piano delle Antenne.

Con in mano il Piano di Rete (delle compagnie telefoniche) e il Piano delle Antenne viene redatto un regolamento comunale che stabilisce i criteri di esecuzione del suddetto Piano.

A differenza di altri regolamenti (come il piano regolatore) il Piano delle Antenne è dinamico, può essere modificato ogni due anni per favorire l’installazione della migliore tecnologia presente sul mercato, può prevedere di sostituire le antenne già presenti per diminuire il rischio elettromagnetico nonchè considerare le nuove richieste di installazione o l’implementazione delle stazioni radio base.

In sintesi il Piano delle Antenne permette al Comune l’esercizio di pianificare l’installazione delle antenne e contrattare con le compagnie telefoniche per far sì che vengano tutelati gli interessi della salute pubblica, del territorio e della Comunità intera e, non ultimo una stima economica più favorevole ed equilibrata per il Comune.

A che punto siamo?

Eravamo rimasti che il 20 maggio si sarebbe riunito il Comitato insieme all’Amministrazione e alle Commissioni Comunali ma, per motivi non ben definiti, l’appuntamento è stato rimandato al 3 giugno.

Ricordiamo però che è imprescindibile attuare il piano delle antenne prima che avvenga l’installazione della stazione radio base di telefonia mobile sul nostro territorio.

Per fare questo è quindi necessario che il Comune dia al più presto l’incarico alla ditta competente per eseguire il controllo delle emissioni elettromagnetiche ad oggi presenti sul territorio comunale predisponendo un piano delle antenne in base ai risultati del monitoraggio.

Saltare questo passaggio, che come spiegato è l’unico strumento legale fornito dalla legge nazionale, vanificherebbe tutti gli sforzi fatti fino ad oggi e renderebbe altrettanto vane le promesse fatte dalla giunta comunale.