I β-Version si aggiudicano la prima edizione dell’OA Music Festival

Un pomeriggio carico di energia, entusiasmo e voglia di stare insieme quello di sabato 14 luglio all’Officina dell’Arte e dei Mestieri di Rieti. Le cinque band finaliste della prima edizione dell’OA Music Festival, infatti, non hanno deluso le aspettative, portando sul palco la loro vivacità e una sana voglia di stare insieme.

Il premio (la tiratura di 100 CD con contrassegno Siae, un videclip a cura di Studio Evento, e la promozione sui media locali) se lo sono aggiudicati i β-Version per una manciata di voti. La performance dei gruppi in gara (oltre ai vincitori hanno suonato HavishamBrooks of SheffieldHike, e Alyon) è stata buona in molti tratti, portando la giuria a serrate consultazioni. Ma al di là delle classifiche è stato bello avere la testimonianza di un’altra Rieti. Dal palco allestito sotto l’ex Piaggio, infatti, sono arrivate voci che trovano spazio con difficoltà in altri contesti locali. Voci di ragazzi che tentano di dire qualcosa di sé, del proprio tempo, della propria città.

A presiedere la giuria l’Assessore alle Politiche Giovanili della Provincia di Rieti Francesco Tancredi, visibilmente soddisfatto del percorso che sta compiendo l’Officina dell’Arte. E poco importa se qualcuno nei paraggi dell’ex Piaggio (o anche da più lontano) ha richiesto l’intervento della Polizia Municipale perché disturbato dalle chitarre elettriche. Forse vuol dire semplicemente che Rieti è una città che invecchia e pure male.

Certo che fa impressione l’alto numero di chiamate (a detta dei vigili) per moderare la voglia di stare al mondo dei ragazzi. Almeno a fronte di quello sicuramente più esiguo di appelli al controllo della pulizia per le strade. Si vede che gli va bene così! Di vigili che segnalano e sanzionano le discariche a cielo aperto che si accumulano in città, infatti, se ne vedono assai pochi. E non è l’unico segnale di una città in evidente degrado. Se i più giovani fanno musica arrabbiata, forse non hanno torto.