Gustare la Parola: imparare a lasciarsi trasformare dall’altro come ha fatto Gesù

«Lo spirito dentro di noi incontra e riconosce lo Spirito che ha ispirato il Vangelo»: da questo principio generale è partita la riflessione di padre Mariano Pappalardo durante il primo appuntamento di “Gustare la parola – piccoli assaggi di Vangelo”, una serie di incontri promossi dall’Ufficio Evangelizzazione e Catechesi che si terranno ogni terzo mercoledì del mese, alle ore 18, presso “Le Tre Porte” di via della Verdura a Rieti, pensati per dare seguito alla Giornata della Parola celebrata lo scorso 7 ottobre.

Durante l’evento, è stato commentato un breve passo del Vangelo di Marco (capitolo 7, versetti 24-30) nel quale Gesù incontra una donna dalla figlia posseduta.

La riflessione di padre Mariano ha sciolto fin da subito i significati contestuali della Parola, permettendo di raggiungere rapidamente il cuore del messaggio, proponendo di modificare la nostra visione del Cristo: «dobbiamo imparare a vedere in Gesù anche l’umanità».

Quello raccontato da Marco è infatti un Gesù che per allontanarsi da farisei e scribi, ma anche dall’incomprensione dei discepoli, va in una terra dove crede di non essere riconosciuto. Ma proprio là una donna pagana si getta ai suoi piedi pregandolo di scacciare i demoni dalla figlia.

Gesù gli risponde in modo brusco: «lascia che prima si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini», una metafora per indicare che la Legge (il cane) è dedicata agli ebrei (i figli) e non ai pagani (i cani). La risposta dalla donna è sorprendente: «Signore anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Il primo ad essere sorpreso è lo stesso Cristo, al punto che padre Mariano si è spinto a dire che in quel istante Gesù si converte.

In quel «anche», ha sottolineato il sacerdote, è espresso dalla donna un principio di inclusività fondamentale: «se Dio è padre deve esserci pane per tutti». E allora il miracolo per una volta non lo copie Gesù, ma la parola della donna, ed è lui stesso a imparare da lei.

Ora tocca a noi spostare la prospettiva da sopra a sotto la tavola, farci trasformare dagli incontri, soprattutto con persone che riteniamo indegne, proprio come ha fatto Gesù.