“Grilli Parlanti” a Cecilia: urbanistica, bene tornare al PRG, però…

In merito a quanto dichiarato dall’assessore Cecilia, in data 14.11.2013, sullo sviluppo urbanistico della città di Rieti, si può convenire che vi sono spunti interessanti in merito alla necessità di ridare un ruolo centrale allo strumento urbanistico generale, a garanzia di legalità e trasparenza, sia nella volontà di connettere il centro storico ai quartieri cittadini ed alle frazioni mediante un sistema di percorsi ciclo-pedonali, sia nella volontà di destinare gli oneri di urbanizzazione a ciò per cui questi sono deputati, ovvero la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria, come giustamente recita l’articolo 7 della proposta di legge del M5S in merito al consumo del suolo.

Ci sembra doveroso però fare alcune puntualizzazioni a cui speriamo ci sia risposta da parte dell’Amministrazione. Presumendo che vi siano i soldi per portare avanti quanto dichiarato, ovvero che gli oneri di urbanizzazione siano veramente destinati a quanto dichiarato e non a ripianare i debiti esistenti oppure per le spese correnti dell’Amministrazione, vorremmo porre l’attenzione su quello che non ci convince della dichiarazione dell’assessore.

Per prima cosa si parla di PRG, quale garanzia di legalità, trasparenza e immediata cantierabilità degli interventi, e subito si accenna alla possibilità di eventuali varianti puntuali. Ben venga se la variante è dovuta a necessità pubbliche e volte al benessere dell’intera comunità, ma la storia insegna che queste, il più delle volte, sono state fatte per favorire persone o associazioni ben precise. Quindi, al fine di fugare ogni dubbio, auspichiamo che le eventuali varianti siano il più possibile condivise e discusse, analizzandone costi e benefici per l’intera collettività, seguendo i principi di trasparenza e condivisione di cui tanto si parlava in campagna elettorale.

In merito alla precedenza che si vuole dare, attraverso i PPA, alla attivazione di tutte le aree destinate ad insediamenti produttivi, ci chiediamo: non sono sufficienti i capannoni vuoti presenti nel nucleo industriale?

Non sarebbe il caso di creare prima le condizioni affinché un imprenditore sia invogliato ad investire nel nostro territorio, prima di costruire e consumare altro suolo?

Siamo poi assolutamente d’accordo con la necessità di potenziare i collegamenti con le realtà vicine, cosa che deve essere fatta prima di ogni altra azione.

È giusto anche riqualificare, senza speculazioni edilizie, le ex aree industriali (previa bonifica degli eventuali veleni in esse contenuti) e fare in modo che ci sia una valorizzazione “reciproca” con il Centro Storico. Ma questo non può di certo avvenire attraverso la realizzazione di un ennesimo parco commerciale e residenziale, che cannibalizzerebbe il piccolo commercio monopolizzando l’attrazione dei consumatori. Sarebbe meglio dare la precedenza ad una facoltà universitaria, in particolare agraria, con case per gli studenti, mense e campus, che possa attrarre persone, al di fuori del nostro territorio, che siano in grado, attraverso i consumi, di rilanciare il commercio (i prodotti di nicchia, vanto della cucina mediterranea, ormai tristemente abbandonati per colpa della globalizzazione) e che possa creare occupazione nella nostra città, occupazione reale e non effimera come può essere quella tanto vantata dalla realizzazione di un ulteriore centro commerciale.

Per concludere, ci chiediamo se l’aver citato il nuovo polo alberghiero vuol essere una ammissione implicita del fatto che la scuola alberghiera si realizzerà accanto il convitto esistente sulla salaria?

Una cosa è certa, noi vigileremo sempre sulla correttezza delle scelte di ogni Amministrazione, anche e soprattutto nel delicato ambito urbanistico, capace come è di incidere sul territorio negli anni e quindi sulle future generazioni.