Una grande Biblioteca per un piccolo paese

Sabato 25 ottobre il Comune di Rocca Sinibalda e l’Associazione Angelo Di Mario inaugurano la Biblioteca Casa Museo Angelo Di Mario. Prevista l’esibizione di 20 poeti dialettali provenienti dall’intero territorio regionale. La Biblioteca dispone di testi rari già inseriti in SBN dal MiBAC.

Una grande biblioteca per un piccolo paese nel quale sono rimasti solo 40 abitanti. È un fatto insolito e un grande atto di coraggio e speranza, ma anche una occasione di sviluppo che possa ripartire dalle eccellenze locali.

A Vallecupola, frazione di Rocca Sinibalda, sarà inaugurata sabato 25 ottobre la Biblioteca Casa Museo Angelo Di Mario (presso il Palazzo Iacobuzzi dalle ore 11,00 e per l’intera giornata), alla presenza del sindaco di Rocca Sinibalda Giancarlo Marotti, del consigliere Italo Lutta e del presidente dell’Università Agraria Ugo lucarelli, prevista l’esibizione di venti poeti dialettali che renderanno omaggio ad Angelo Di Mario poeta.

Non si tratta di una biblioteca ‘solo intestata ad uno scrittore’ da un ente pubblico, ma di una biblioteca privata aperta al pubblico e già riconosciuta dal MIBAC (Ministero dei Beni Culturali) per la valenza dei libri e materiali d’archivio in dotazione, in particolare riferiti alle lingue antiche ed alla lingua etrusca.

La sezione di etruscologia ospita volumi rari, reperibili solo in grandi biblioteche statali, prendiamo ad esempio la Tabula Capuana: un calendario festivo di età arcaica / Mauro Cristofani. – Firenze : L. S. Olschki, 1995. – 136 p., [11] c. di tav. : ill, a Rieti e nel Lazio non è in dotazione in alcuna biblioteca, la troviamo a Roma in strutture quali la Biblioteca Nazionale centrale, invece il titolo Portugalenses… lumina mundi : incursioni nelle trincee della posicao portuguesa : anno accademico. – Roma : Libr. editrice E. De Santis, 1962 in Italia è presente solo in quattro biblioteche, compresa la Biblioteca Di Mario, e cioè a Firenze, presso la Nazionale Centrale e a Roma, presso la Biblioteca della Società Geografica Italiana e la Nazionale Centrale.

In termini pratici vuol dire che chi effettua la ricerca in sbnweb (ricerca semplice) da qualsiasi luogo d’Italia trova questi titoli solamente in queste biblioteche e, non essendo libri che si possono dare in prestito, dovrà necessariamente raggiungere il piccolo centro.

Già sono pervenute richieste da studenti ed appassionati residenti nelle più svariate zone d’Italia e addirittura dall’estero, dalla Grecia e dall’Argentina.

Una ricchezza per la Sabina e per l’intera provincia di Rieti, un dono che Di Mario ha voluto lasciare, su sua espressa volontà in vita, alla sua terra di origine.

Nella Biblioteca si potranno consultare anche i libri pubblicati dallo studioso (quali ad esempio Lingua Etrusca: la ricerca dei tirreni attraverso la lingua), i numerosi articoli apparsi su riviste specializzate, ma soprattutto l’archivio, utile per ripercorrere i suoi studi, esaminare ossia il metodo particolare di Cinefonesi grazie al quale ha tradotto in maniera originale la lingua etrusca e il lineare Cretese A, mai tradotto finora.

Padrino della sezione di Etruscologia per la Biblioteca sarà il Soprintendente Angelo Timperi, ora residente in Sabina e che ha condotto gli scavi, per un ventennio, nella città di Bolsena, sulla cui origine del nome Di Mario ha pubblicato numerosi studi.

Personalità poliedrica (poeta, scultore, etruscologo) Di Mario è nato a Vallecupola il 12 aprile 1925 dove riposa, nel piccolo cimitero, dal 21 agosto 2013; allo studio delle lingue antiche, grazie al quale ha ottenuto riconoscimenti dall’Accademia Tiberina, dall’Accademia dei Lincei, ma anche l’apprezzamento di noti linguisti come Giacomo Devoto, si affianca una ricca produzione poetica, che ha ugualmente ottenuto riconoscimenti, premi e recensioni di critici noti quali Luigi Tallarico, Gaetano Salveti, Maria Luisa Spaziani, Giorgio Bàrberi Squarotti.

La biblioteca accoglie infatti i suoi 13 libri di poesia, le raccolte inedite e numerose riviste di poetica che potranno interessare appassionati e studiosi del settore.

«Disponiamo di circa 6000 pezzi, tra volumi e riviste, e nasciamo con l’obiettivo di continuare a promuovere l’opera di mio padre, ma anche di rivitalizzare il piccolo paese e il suo habitat naturalistico incontaminato e di favorire la crescita e l’aggiornamento culturale dei cittadini dell’area che include la Valle del Salto e la Valle del Turano, e dei cittadini in generale in ambito regionale, nazionale ed internazionale, tramite l’accesso informatizzato alla documentazione posseduta ma anche attraverso l’organizzazione di momenti di lettura, presentazione di libri, organizzazione di conferenze e convegni che prevedano il coinvolgimento del mondo scolastico ed universitario – spiega la responsabile della Biblioteca Maria Grazia Di Mario – vogliamo essere inoltre un centro informativo locale per chi transita sul territorio per fini turistici con lo scopo di promuoverne la storia e il patrimonio naturalistico locale, fondamentale l’obiettivo di tutela e valorizzazione della storia locale. Chiunque può frequentare la Biblioteca e utilizzarne le risorse e i documenti. Il lavoro di catalogazione ovviamente è appena iniziato grazie al supporto del personale degli Istituti Culturali di Roma, attualmente sono stati collocati mille titoli. È una vera sfida perché a Vallecupola sono rimaste poche persone, ma proprio attraverso iniziative di questo tipo si può sperare in una rinascita che parta dalla cultura e dal paesaggio. Vallecupola ha tutte le carte in regola per diventare una sorta di Calcata, meglio di Calcata, grazie alla cornice naturale che la accoglie in quella valle ‘Cubra’ la cui terminologia non nasconde origini arcaico – orientali. Mio padre sosteneva che in tempi antichi i Sabini adoravano un’antichissima dea orientale, detta Kubaba > Kubabasa, semplificata nella dea *Ku()pasa > *Cupara > Cubra, per diventare anche ‘*Cubera > Cibele (onorata come ‘la Buona Madre’)’; anche a Roma ne esisteva il culto; quindi si può presumere che il nome del paese contenesse una variante fonetica di questa divinità, nel senso che potesse derivare dal teonimo CUBRA attraverso lo sviluppo fonetico compatibile: *CUBARA > * CUPORA > CUPOLA, dando l’esito VALLE CUPOLA, con i termini separati, come risulta da molti documenti antichi; oppure VALLECUPOLA, definizione recente».

Insomma, viaggiare nei libri e nei materiali di archivio, di Angelo Di Mario, rappresenta una occasione per iniziare un viaggio avventuroso, alternativo e straordinario, nella storia di un territorio poco conosciuto e valorizzato.

Angelo Di Mario ha pubblicato centinaia di articoli su riviste specializzate e 5 libri sulla lingua etrusca, 13 libri di poesia, ha scolpito 500 sculture in bronzo e ceramica. Nel 2011 riceve un primo premio Speciale per i suoi studi sulla lingua etrusca dalla Città di Cortona, le sue sculture sono ospitate sul catalogo Mondadori degli Scultori italiani, le poesie hanno ricevuto premi e critiche dai critici più noti e qualificati, tra cui Giorgio Bàrberi Squarotti e Luigi Tallarico.