Governo tecnico anche per i comuni?

Il Comune di Antrodoco è in attesa del Commissario. A seguito della bocciatura arrivata durante il Consiglio Comunale sul riequilibrio di bilancio il sindaco Maurizio Faina ha rassegnato le dimissioni nella consapevolezza di non avere più la maggioranza per governare.

Anche a Rieti c’è chi chiede il commissariamento del Comune. Il Movimento Civico “Rieti Virtuosa”, appoggiato anche dai Radicali, vede in questa strategia un modo per salvaguardare «il ruolo istituzionale affidato al Comune e la sua capacità di garantire il perseguimento delle finalità dell’amministrazione».

Al di là di ogni considerazione di merito e opportunità sulle varie situazioni, si può cogliere in questi fatti il diffuso bisogno di risolvere i problemi della sfera pubblica invocando protettorati esterni. È un po’ come quando i bambini, non riuscendo a mettersi d’accordo nei giochi per colpa di compagni prepotenti, chiamano i genitori per farsi difendere.

Non è un gran segno di maturità né per le forze politiche, né per la cittadinanza. Come ci si può invocare la partecipazione e la condivisione e poi cercare uno strumento che nega, sia pure in modo transitorio, la politica?

Piuttosto che scavalcare i problemi attraverso l’extrema ratio del commissario non sarebbe meglio guardarli in faccia, portare allo scoperto le forze in campo, denunciare seriamente le collusioni e le clientele?

In Italia è ancora certo che chi occupa una carica elettiva l’abbia ottenuta in forza dei voti che è riuscito a raccogliere. Voti che vogliono dire interessi reali, vantantaggi per alcuni gruppi a scapito di altri. Si ha la sensazione che all’interno delle Giunte municipali si litighi più per motivi legati a spartizioni di potere e di soldi che per gli interessi dei cittadini. Più che commissari prefettizi, in certi comuni ci vorrebbero i commissari di polizia, al fine di indagare per bene nei meandri del do ut des con imprese, privati e altri enti e personaggi “maneggioni”.

I cittadini italiani e reatini dovranno imparare a non votare più per chi ha occupato la politica per troppo tempo. I veri commissari e tecnici dovranno essere i nuovi politici, giovani, che dovranno inaugurare un nuovo corso della vita politica e amministrativa del nostro Paese e delle nostre Città.