Gli Scout crescono… e non solo di numero!

Ottobre, nella programmazione di ogni branca all’interno del Gruppo Scout, comprende una tappa fondamentale per la vita di ogni ragazzo e dell’unità corrispondente: quella dei “passaggi”.

L’associazione Fse., infatti, pratica lo Scoutismo secondo una specifica pedagogia, diversificata per genere ed età. Sono Lupetti e Coccinelle i ragazzi e le ragazze dagli 8 agli 11 anni, che dagli 11 ai 16 diventano Esploratori e Guide e dai 16 ai 21 Rover e Scolte.

I “passaggi” i momenti in cui ogni Scout si trova, per aver raggiunto l’età ed aver compiuto il proprio percorso pedagogico a prendere parte all’unità successiva.

I passaggi sono cioè indice di maturazione per ogni Scout e stimolo ad affinare, con mezzi ovviamente differenti per ogni unità, le proprie capacità, al fine ultimo di essere preparato per diventare un buon cittadino ed un buon cristiano.
Le cerimonie si svolgono all’inizio dell’Anno Scout e con una successione definita: si privilegiano i passaggi in “Branca Rossa”, ovvero quelli per entrare nella comunità dei Rover e delle Scolte, principalmente per il fine di ristabilire un equilibrio nella struttura delle Squadriglie (gruppi di ragazzi propri degli Esploratori e delle Guide), quindi per scegliere eventuali nuovi Capi e per prepararsi all’accoglienza dei nuovi ragazzi che di lì a poco aumenteranno i numeri delle unità.

Quest’anno sono stati tre gli Esploratori che hanno lasciato il Riparto per essere accolti in Clan. Un avvenimento svolto nel suggestivo scenario della cripta della Cattedrale. Mentre il 18 ottobre vari Lupetti e Coccinelle hanno lasciato la propria unità per entrare nei due Riparti (maschile e femminile).
Lo svolgersi della cerimonia di questi ultimi è caratterizzato da una simbologia ben precisa: lo scout e la guida di 11 anni pronto al passaggio saluta i suoi fratellini o le sue sorelline per essere accompagnato dal proprio Capo Unità al posto in cui troverà una corda, simbolo di saldezza e di fiducia, tirata dai suoi nuovi capi pronti ad accoglierlo all’interno della famiglia.
La cerimonia che porta invece gli Esploratori e le Guide in Branca Rossa è caratterizzata da un percorso a piedi affrontato dai “novizi” guidati da un apposito Capo – deputato alla loro formazione – e dall’accoglienza in Clan o Fuoco con la consegna del Vangelo e la spiegazione dei punti fondamentali.
Tutte le cerimonie sono contrassegnate dalla presenza dell’Assistente Ecclesiastico a simbolo della Vita di Fede, compagna sostanziale della vita di ogni di ogni persona e tutto avviene nel luogo meglio deputato (la Natura ossia la vita all’aperto) alle specifiche di ogni branca ed età, ossia il gioco e l’ambiente fantastico per i più piccoli, l’avventura e le abilità l’età intermedia, il servizio e la sperimentazione delle proprie capacità per i più grandi.

Hanno fatto cornice ai passaggi le tende degli esploratori che hanno dormito all’aperto la note del sabato e i fuochi per la cucina in cui i lupetti appena “passati” hanno appreso i primi rudimenti delle tecniche di scouting.

Suggestiva la Santa Messa celebrata all’aperto con Lupetti, Esploratori e Rover presso il Centro “San Giorgio” a Monte San Giovanni dall’Assistente del Gruppo Don Emmanuele Dell’Uomo d’Arme, che nel corso della Liturgia ha ricordato Marco Tempesta, il giovane scout a cui è dedicato il Gruppo Rieti 2, e la cui breve vita terrena costituisce esempio per gli scout di oggi e di domani.

In conclusione: un nuovo Anno Scout ha preso il via, con nuovi assetti, sia dal punto di vista dell’unità che della gestione delle stesse, ma con lo stesso spirito di ogni anno, ovvero formare giovani ragazzi e ragazze con l’obiettivo di trasformarli il uomini e donne del futuro, capaci, impegnati responsabili e con attitudine caratteriale al Servizio.

Questi infatti i punti base individuati dal fondatore dello scoutismo Baden Powell su cui agire: salute e forza fisica, abilità manuale, carattere, spirito di servizio. Uniti dalla crescita nella vita di fede possono fare di bambini e bambine le donne e gli uomini consapevoli, risolti della comunità di domani ma anche di oggi: non sono forse i più piccoli a stimolare i grandi nel loro agire?