Giugno antoniano: il saluto del cappellano. Grazie don Roberto

Il solito pienone, alla serata che segue alla processione dei ceri, per il momento finale del Giugno antoniano reatino. Dopo l’ultima Messa celebrata dal cappellano in suffragio degli iscritti alla Pia Unione S. Antonio, il momento di congedo è quello che accompagna il commovente atto della reposizione della statua.

Stavolta con un carico di commozione in più, per il saluto a don Roberto D’Ammando, che dopo un decennio conclude il suo incarico di cappellano. A breve, come il vescovo aveva annunciato a ottobre nella festa di san Francesco e come ha ribadito domenica scorsa al pontificale della giornata clou dei festeggiamenti antoniani, prenderà in cura la chiesa di S. Francesco, e dunque anche l’assistenza spirituale alla benemerita confraternita che la gestisce, la fraternità francescana inter-obbedenziale che costituirà l’interessante esperimento lanciato da Pompili nel creare, nel cuore della valle reatina, una comunità mista con frati dei tre ordini francescani (Minori, Conventuali, Cappuccini).

Un commosso congedo, dunque, per don Roberto, che ha assicurato, durante il momento di preghiera, che non mancherà da parte sua l’affetto e la vicinanza spirituale verso i confratelli e tutti i devoti di sant’Antonio.

Subito dopo la sua omelia – prima di procedere allo sganciamento della statua dalla “macchina” e alla lunga sfilata dei devoti con il bacio della reliquia, della statua del santo e di quella del Bambinello – a rivolgere il saluto da parte della Pia Unione è stato il priore Marino Flammini, che ha ringraziato don Roberto per la dedizione e il sostegno umano e sacerdotale mostrato in questi anni, durante i festeggiamenti di giugno e in tutto l’anno, consegnandogli un piccolo segno di riconoscimento, fra il sentito e prolungato applauso di tutti i presenti in S. Francesco.

Foto di Massimo Renzi

4 thoughts on “Giugno antoniano: il saluto del cappellano. Grazie don Roberto”

  1. Ileana Tozzi

    Don Roberto D’Ammando merita gratitudine sincera per ogni servizio svolto con intelligenza, sensibilità, discrezione, obbedienza.

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