Giornata della Memoria, ma noi vogliamo ricordare?

Ricordatevi della Giornata della Memoria! Non è un gioco di parole, ci sono ottimi motivi per non dimenticare.

La memoria è un po’ come gli appunti: a che servono se non vengono riletti? Chi costruirebbe un grande archivio se sapesse che non verrà mai consultato?

Certo, è importante quello che c’è scritto. Non solo la cifra “6 milioni di morti”. C’è una storia. La nostra lunga e tragica storia. Un crimine gigantesco, un momento tragico per l’Europa, ma anche il punto dal quale si è rialzata.

Anche le condizioni economiche, politiche e culturali che portarono a quel crimine fanno parte di quella storia, in cui uomini come noi persero la loro umanità.

Purtroppo, nel mondo, quelle condizioni si ripetono ancora, così come gli orrori che pensavamo di aver superato una volta per tutte.

Quindi la memoria è utile. Per capire il passato e il presente di un mondo complicato, ma anche per definire la nostra identità. Senza memoria in fondo non avremmo identità, né personale né collettiva.

Ma noi vogliamo ricordare? Non c’è una facile risposta. Forse dobbiamo volerlo o, ancor meglio, dobbiamo porci più spesso questa domanda.

Potremmo fare a meno di tutte le ricorrenze come questa? Forse sì. Basterebbe istituire la giornata mondiale dell’oblio. L’oblio delle mille sciocchezze che ingombrano la vita. Sarebbe più facile, allora, ricordarsi delle cose che contano.

di Caterina D’Ippoliti e Samuele Paolucci