Giordania: Twal (patriarca), “qui la Chiesa cattolica ha iniziato il suo servizio ai cittadini prima dello Stato”

“In Giordania la Chiesa cattolica ha iniziato il suo servizio ai cittadini prima dello Stato, in settori importantissimi come l’educazione e la sanità. E ha aperto la scuola soprattutto alle ragazze. La Chiesa era l’unico soggetto operante in questi ambiti della vita sociale e solo più tardi il governo ha avviato la sua presenza. Oggi la scuola e la sanità cattolica in Giordania devono competere oltre che con lo Stato anche con altre strutture private. Ma noi rendiamo un servizio gratuito ai cittadini, soprattutto se poveri, senza distinzioni di religione e di ceto sociale”. Con queste parole il patriarca Fouad Twal ha accolto la delegazione della presidenza del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), guidata dal presidente Carlo Costalli, e di cui fa parte anche il direttore dell’ Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della Cei, monsignor Fabiano Longoni, in missione in Giordania. Il patriarca ha guidato gli ospiti nella visita alla Casa della carità, “Regina della pace”, una delle opere attraverso le quali la Chiesa locale offre uno straordinario servizio di cura e di assistenza a persone portatrici di handicap (anche gravissimi). Una annotazione: su cento malati o disabili, il 98 per cento è musulmano. La forza della carità, sostiene il patriarca, consente il dialogo e ha fatto della Giordania “l’unico Paese di questa area tormentata del mondo nel quale tutti possono venire, anche dagli altri Paesi mediorientali. Questo è l’unico luogo per gli incontri internazionali ed è merito della carità che dispone al dialogo e apre le porte alla pace tanto desiderata da tutti”.