Gianna Emanuela Molla: «La mia mamma Santa»

Una figlia che parla di sua madre santa, proclamata tale da un papa anch’egli santo, dinanzi all’immagine di un famoso santo. La santa in questione è Gianna Beretta Molla, che il santo papa Giovanni Paolo II volle canonizzare dieci anni fa. E a portare la testimonianza su di lei, alla folta platea di devoti di sant’Antonio confluiti nella chiesa di S. Francesco, è stata la figlia Gianna Emanuela.

Proprio  colei che, grazie al sacrifico di sua madre, che tra la vita del nascituro che portava in grembo e la propria non esitò a scegliere quella dell’essere più debole, venne alla luce il sabato santo del 1962.

Una settimana dopo, l’esistenza terrena di Gianna, medico e donna di profonda fede, si concludeva nel dolore del distacco dal coniuge e dagli altri tre figli ma nella gioia di aver dato la vita per chi profondamente amava.

Quest’umile e sorridente donna, anche  lei medico come la mamma che non ha direttamente conosciuto ma che è vivissima nelle descrizioni che i familiari le hanno fatto sin da piccola, dedica tutto il suo tempo a girare ovunque la invitino a portare la testimonianza di una santità “sperimentata”.

Stavolta ha raggiunto Rieti, durante i festeggiamenti antoniani, per una serata che voleva mettere al centro un nobile esempio di santità laicale quale quello di Gianna, donna cresciuta in parrocchia, impegnata nei gruppi spirituali e caritativi e soprattutto cresciuta alla scuola dell’Azione Cattolica, i cui membri reatini, assieme a diversi esponenti di aggregazioni ecclesiali, non sono voluti mancare alla serata, per poi scambiare affettuosi momenti di dialogo, terminato l’incontro, con Gianna Emanuela, lieta di incontrare quanti condividono il cammino che aveva visto impegnata la mamma.

La scelta coraggiosa di santa Gianna, del resto, è stato il frutto di un’esistenza tutta vissuta nella luce della fede evangelica. E per lei, che da piccola si sentiva in colpa in quanto nata col sacrificio della madre, è stato importante poi comprendere come esso sia stato strumento dell’amore di Dio.

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