Furbetti del “no profit”: la Guardia di Finanza smaschera una finta associazione sportiva

L’attività ispettiva dei finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, da sempre impegnata nel settore del no profit, ha riguardato la posizione fiscale di una palestra “travestita” da associazione sportiva dilettantistica e attività di promozione sociale, per beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalle normative di settore.

Nello specifico i finanzieri della Brigata di Antrodoco hanno individuato un’Associazione Sportiva Dilettantistica che, pur non avendo i requisiti previsti dalla normativa di settore, figurava come ente senza scopo di lucro.

Dalle indagini è emerso che gli avventori della palestra e centro fitness figuravano censiti come soci, quando in realtà erano ignari del loro status. Gli stessi non avevano mai partecipato alla vita societaria né tantomeno avevano mai preso visione dei rendiconti o partecipato alle assemblee, essendosi di fatto limitati a versare la loro quota e ad usufruire dei servizi elargiti dalla palestra.

Al termine dell’ispezione, i militari hanno riqualificato la palestra come una normale impresa commerciale, soggetta agli ordinari criteri di tassazione. Le fiamme gialle, oltre ad avere attivato l’Agenzia delle Entrate per il recupero delle relative imposte dirette ed Iva, hanno anche rilevato la posizione di n. 1 lavoratore completamente “in nero”, violazione questa che comporta pesanti sanzioni amministrative.

La specifica attività condotta dalla Guardia di Finanza si inquadra nell’ambito delle iniziative intraprese dal Corpo, non solo per contrastare l’evasione fiscale, ma anche per arginare e reprimere l’uso indiscriminato delle Associazioni Sportive Dilettantistiche che sfociano sempre più spesso in fenomeni di concorrenza sleale da parte dei cosiddetti “furbetti del non-profit” che, con simili stratagemmi, danneggiano gli imprenditori onesti e rispettosi delle regole.