Fiori nei vostri cannoni

Ci sono piccole storie capaci di infiammare il web. Ad esempio quella del residente in via Pellicceria multato per aver abbellito con dei fiori la facciata della propria casa. Un lavoro di fronte al quale i turisti si fermano per scattare le foto, ma che non ha trovato altrettanto favore presso la Polizia Municipale.

Regolamenti a parte, il lato comico della vicenda sta nell’apprezzamento che lo stesso sindaco Petrangeli aveva espresso in un passato recente per la decorazione. Lo scorso 20 maggio aveva pubblicato una foto della facciata fiorita su Facebook ringraziando «i cittadini che contribuiscono a rendere più bella la nostra Rieti». Il tutto condito con gli hashtag #rieticambia e #rietiperlabellezza.

Peccato che poi il sorriso si faccia amaro, perché si multa chi abbellisce e tiene in ordine, mentre chi sporca non sembra godere della stessa attenzione.

Anche se non è neanche tanto questo il punto. Né si può liquidare l’episodio esclamando: «una risata vi seppellirà!». A ben guardarla, infatti, la vicenda sarebbe di secondo piano. I problemi sono altri. Ma se ha fatto tanto discutere è perché forse ci racconta qualcosa d’altro, perché solletica qualcosa di più profondo. Sarà che mette a nudo qualcosa dell’anima, dello spirito della città?

Viene in mente leggendo alcune precisazioni in merito da parte del Comune: «La spiacevole vicenda della multa inflitta in via Pellicceria è la conseguenza dei continui litigi fra due vicini di casa. La Polizia municipale è intervenuta, perciò, a seguito dei continui esposti arrivati da due residenti dello stesso stabile. L’uno ha denunciato il fatto che la vicina, tenendo il bucato permanentemente steso, causava uno sgocciolamento continuo, mentre l’altra ha denunciato che il vicino aveva contravvenuto al regolamento edilizio installando un telaio metallico fisso e ancorato al muro per esporre i fiori».

Eccolo il punto. Al di là del disordine amministrativo e dello sconcerto del Sindaco, ad emergere è una città belligerante, divisa, incapace di collaborare e di volersi bene. Lo si vede anche nell’ampio interesse per un’altra contesa, quella sulla porzione di argine riqualificata dal pub John Silver: un intervento malvisto da chi ci abita sopra.

Di fondo sembra esserci un egoismo che non si accontenta di lavorare al proprio orticello, ma che spesso cerca di mettere i bastoni tra le ruote del vicino, di sabotare le vite altrui.

Ha ragione mons. Pompili a riconoscere nella città tante energie vitali. Ma ha altrettanta ragione nel dire che il problema è metterle a sistema, è costruire la comunità, è tenere le porte aperte.

Per fortuna non c’è da disperare: proprio il fastidio per questi episodi dimostrato da tanti cittadini attraverso la rete, lascia confidare in un cambiamento positivo. In tanti sembrano pronti a fare un passo in avanti, a venirsi incontro. E qualche volta i miracoli avvengono.

One thought on “Fiori nei vostri cannoni”

  1. Giohanna

    Non capisco. Rieti ha 46.000 abitanti. Due o quattro persone lirigano e si dice che la città non è unita ?
    4 sui 45.000 abitanti…

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