Fiaccolata con i lavoratori: tutti presenti all’appello

La fiaccolata di solidarietà al mondo del lavoro promossa dalla Diocesi con i sindacati è riuscita bene. Notevole la partecipazione dei cittadini, specie di quelli che si trovano ad affrontare da protagonisti questo particolare periodo.

Forse l’iniziativa ha avuto una buona risonanza anche perché si è svolta a ridosso della vertenza Schneider, ultima di una lunga serie, che ha richiamato l’attenzione di un po’ tutti sui problemi del lavoro.

Di fronte ad una tale occasione, per chi è chiamato a rappresentare le istituzioni sarebbe stato impossibile, o comunque inopportuno, non prendere parte all’evento. Saremo prevenuti, ma non sarà che tutto questo entusiasmo ha anche che vedere con le elezioni regionali e nazionali che si avvicinano a grandi passi?

Chi può dirlo. Di sicuro in prima fila c’erano quasi tutti. Sindaci, presidenti, assessori, consiglieri, direttori di consorzi e agenzie. Tutti insieme al fianco dei sindacati. Tutti pronti a non far mancare la loro presenza. E senza stare a vedere se si governa o si fa opposizione. Senza distinzioni di colore politico. Il momento è importante e sentito: conviene approfittarne per farsi vedere per il popolo e in mezzo al popolo.

Però che scene! Mentre gli operai gridavano «lavoro, lavoro», c’è chi li ha visti scambiarsi impressioni e opinioni. Chissà se tra i bisbigli sono state elaborate strategie per uscire dalla crisi occupazionale! O piuttosto stavano pensando alle alleanze da costruire per le prossime elezioni?

Per la verità qualche curioso impiccione li ha sentiti disquisire di quale ristorante cucini meglio il pesce. Beati loro che se lo possono permettere! Magari tra un branzino e una frittura potrebbero ricordarsi di aver governato e rappresentato il nostro territorio negli ultimi anni. Quanto hanno pesato le loro scelte su ciò che sta accadendo oggi?

Non sembra se ne preoccupino molto. Per lo più sono stati visti aderire con una presenza “d’ufficio”: guai ad essere assenti quando in ballo ci sono argomenti così importanti! Quando poi ci sarà da farsi carico delle responsabilità una scusa la si può sempre trovare.

Si direbbe quasi che debbano ancora imparare il loro mestiere. E a ben vedere alcuni di loro si comportano come certi studenti: quando in classe c’è qualche prova decisiva da affrontare, ci sono sempre tutti. Ma questo non vuol dire che tutti siano preparati per risolvere il compito.

Infatti sindaci, assessori e presidenti non se la sono sentita di disertare il corteo. Ma attorno alla loro preparazione c’è da sperare che i cittadini sapranno ben giudicare.

E poi diciamolo: qualcuno dei papaveri presenti, un po’ annoiato, è stato sentito pure esprimere dubbi sull’utilità della manifestazione. Non la condivideva affatto, ma non per questo ha evitato di partecipare, farsi vedere e distribuire saluti e sorrisi dalla testa del corteo.

Ma come biasimarli? Un po’ di visibilità val bene una passeggiata con la candela in mano.