Festa Europea della Musica: entusiasmano i Casale 136

Dopo aver preso il via nella serata del 20 giugno, sabato 21 la XIV edizione reatina della Festa Europea della Musica ha dimostrato tutto il proprio potenziale. Praticamente in contemporanea, in più punti del centro cittadino di Rieti si sono esibiti gratuitamente tanti musicisti, ognuno con il proprio genere, ma tutti portando grande qualità.

Nel tardo pomeriggio si sono messi in mostra al Rigodon Café, appena riaperto, il Phoenix Girls Chorus Cantabile, e invia Paolessi, presso il Luwak Café, il rapper Insidious Trap. La serata si è invece aperta all’Auditorium dei Poveri (Chiesa S. Giovenale) con il caratteristico sound dei Mononoke. A piazza San Rufo si sono alternati La Chiave del 9 e i Treasure Hunt, mentre si sono divisi il borgo Alessio Guadagnoli, al Gran Café La Lira i Casale 136 al Bonobo Club Café . Tarda serata all’insegna della più raffinata musica elettronica al Depero con il DJ Set.

E Casale 136, in particolare, non hanno deluso. Cinque amici, cinque esperienze musicali diverse, una sola passione che negli anni si è auto-plasmata attorno alla musica dei Negramaro. I Casale 136 hanno riproposto il medesimo spettacolo eseguito dai Negramaro nel loro ultimo tour, composto dai singoli più famosi che attraversano la loro decennale carriera: partendo dagli esordi fino ad “Un Amore Così Grande 2014”.

Stessa scaletta – arricchita ogni volta da diversi “special” – stessi interventi, stessa strumentazione, stessa programmazione. Il tutto per poter ricreare nel modo più perfetto le sonorità della band salentina.

Quella della Festa Europea della Musica sembra essere un’esperienza positiva e propositiva, che porta a chiedersi come mai i grandi circuiti della cultura reatina tengano assai poco conto del potenziale che la città riesce ad esprimere, continuando ad investire in talenti di importazione. Tutti geni indiscussi, tutti artisti autorevoli, ma in tutti questi anni ben poco hanno contribuito alla crescita culturale della città. E lo diciamo sorvolando sulle scelte infelici della parte pubblica di Rieti in fatto di band e repertorio nei giorni della Liberazione, visto che l’episodio ha già sufficientemente animato il dibattito cittadino negli ultimi giorni.

Per fortuna, anche se sottotraccia, in forma indipendente e trascurate dall’informazione, grazie alla passione tante esperienze continuano fare il proprio cammino, aspettando l’occasione per restituire alla città un po’ di energia e un po’ di entusiamo.

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