Festa Europea della Musica: apre La Chiave Del Nove

Dopo aver preso il via nella serata del 20 giugno, sabato 21 la XIV edizione reatina della Festa Europea della Musica ha dimostrato tutto il proprio potenziale. Praticamente in contemporanea, in più punti del centro cittadino di Rieti si sono esibiti gratuitamente tanti musicisti, ognuno con il proprio genere, ma tutti portando grande qualità.

Nel tardo pomeriggio si sono messi in mostra al Rigodon Café, appena riaperto, il Phoenix Girls Chorus Cantabile, e invia Paolessi, presso il Luwak Café, il rapper Insidious Trap. La serata si è invece aperta all’Auditorium dei Poveri (Chiesa S. Giovenale) con il caratteristico sound dei Mononoke. A piazza San Rufo si sono alternati La Chiave del 9 e i Treasure Hunt, mentre si sono divisi il borgo Alessio Guadagnoli, al Gran Café La Lira i Casale 136 al Bonobo Club Café . Tarda serata all’insegna della più raffinata musica elettronica al Depero con il DJ Set.

E La Chiave Del Nove, in particolare, ha portato sonorità rock e anti-folk nella piazza centro d’Italia. Tutto con l’energia di un progetto nato all’inizio del 2013. Alle origini un’idea di Tommaso Tozzi, voce solista e chitarra ritmica, incoraggiato da Massimo Muratori, batteria, a valorizzare i pezzi acustici scritti dal primo. Spazio alle cover, dunque, ma anche a brani originali, nei quali il gruppo reatino propone testi di denuncia volti alla sensibilizzazione delle tematiche sociali. La Chiave Del Nove prova a farsi portavoce di una generazione che cerca il coraggio di gridare al mondo il desiderio di riscatto e la voglia di nuove opportunità.

Quella della Festa Europea della Musica sembra essere un’esperienza positiva e propositiva, che porta a chiedersi come mai i grandi circuiti della cultura reatina tengano assai poco conto del potenziale che la città riesce ad esprimere, continuando ad investire in talenti di importazione. Tutti geni indiscussi, tutti artisti autorevoli, ma in tutti questi anni ben poco hanno contribuito alla crescita culturale della città. E lo diciamo sorvolando sulle scelte infelici della parte pubblica di Rieti in fatto di band e repertorio nei giorni della Liberazione, visto che l’episodio ha già sufficientemente animato il dibattito cittadino negli ultimi giorni.

Per fortuna, anche se sottotraccia, in forma indipendente e trascurate dall’informazione, grazie alla passione tante esperienze continuano fare il proprio cammino, aspettando l’occasione per restituire alla città un po’ di energia e un po’ di entusiamo.

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