Festa Europea della Musica: 21 eventi per il 21 giugno

21 eventi per il 21 giugno. È lo slogan lanciato da Antonio Sacco, presidente dell’associazione Musikologiamo, per lanciare le iniziative della Festa Europea della Musica, durante la conferenza stampa tenuta la mattina del 16 giugno nella Sala Consiliare del Comune di Rieti.

«21 eventi – spiega – che vanno dalla musica classica a quella leggera, ma guardando anche al folclore e al patrimonio della musica etnica» per diversi concerti proposti simultaneamente: lo stesso giorno alla stessa ora: «chi viene sa che potrà fare tante tappe, fermarsi ed ascoltare gratuitamente quello che vuole».

Cultura in tempo di crisi

«Abbiamo sempre pensato che le risorse della città fossero più interessanti di altre – prosegue Sacco – abbiamo portato avanti le cose con fatica e continuiamo a farlo, anche se ci rendiamo conto che in questo momento non è facile parlare di cultura. Quando c’è tanta gente che non ha lavoro, sembrano esserci altre priorità rispetto alla musica. La cultura sembra qualcosa di accessorio, ma dovrebbe essere il contrario. Per questo continuiamo a fare quello che abbiamo fatto sempre, cercando di portare avanti le cose in maniera seria. Delle volte anche con l’idea di fare a prescindere: crediamo in quello che facciamo, per noi non è importante una platea piena. Conta che sia presente chi ha intenzione di ascoltare davvero».

Leggere la città in un contesto più ampio

«Ci sembra corretto sottolineare l’importanza di partecipare a questa giornata europea. La Festa della musica segna un punto in favore della città. Nella regione Lazio Rieti è l’unico capoluogo di provincia ad aver aderito in maniera seria. C’è infatti un circuito presso il quale occorre accreditarsi ogni anno e del quale occorre rispettare i principi fondamentali. Non è un passaggio scontato come si può credere, non si tratta solo di organizzare il concertino. Se siete curiosi andate a vedere il sito dedicato alla Festa Europea della Musica, ma non cliccate solo sull’Italia. Guardate cosa accade in Europa. In Francia ci sono le Università che aprono le proprie sedi per far accogliere i musicisti, stessa cosa per i musei, ma soprattutto si occupano le strade. Provate a dare uno sguardo alla Scozia, a curiosare sulla città di Edimburgo. Il 21 giugno è una festa continua, dalla mattina alla notte. Tutti gli angoli della città vengono sonorizzati» aggiunge il presidente di Musikologiamo: «L’idea di farci coinvolgere in questi festeggiamenti risale a diversi anni fa: quando abbiamo capito che che l’Europa da guardare è anche questa. Vogliamo avvicinare Rieti a questo palcoscenico, conquistare questa dimensione, insieme agli artisti che vogliono aderire».

I soldi non fanno la cultura

Altra sottolineatura fatta da Sacco è stata quella sul patrocinio non oneroso del Comune: «significa che la cultura vogliamo farla a prescindere dal fatto che ci siano i meno fondi pubblici. Conta di più la volontà degli artisti di proporre l’arte di combinare i suoni. In un momento in cui c’è tantissima “spending review” ci piace di poter dire che questa festa non ha fondi pubblici alle spalle: significa che che può andare avanti sulle proprie gambe».

«La Festa della Musica a Rieti è cresciuta negli anni, costando più fatica che denaro, ma la volontà di musicisti di altri luoghi di proporsi ed essere presenti a Rieti in questi giorni, ci dice che altri territori ci guardano con interesse» ha aggiunto l’organizzatore, mettendo tra le righe l’idea che il metodo può essere replicato con successo anche in altri settori.

Valorizzare le risorse

La Festa della Musica sarà distribuita su diversi punti della città: locali, auditorium, chiese. Ma una situazione in particolare sembra essere la novità da sperimentare quest’anno: «Una via sotto gli occhi di tutti che può essere un palcoscenico naturale» spiega Sacco. È via Giordano Bruno, «che con la chiusura al traffico sembra diventata una zona morta. Ma si può ribaltare la situazione, scovare in un limite una nuova possibilità. Approfittando dell’assenza delle auto e porteremo lì alcuni spettacoli, trasformando quell’angolo in un vicolo dei suoni».

Il sostegno del Comune

«Il Comune ha dato il patrocinio non oneroso ad una iniziativa che ritiene essere importante per la città» spiega da parte sua l’assessore Anna Maria Massimi. «Rieti si va sempre più delineando come città della danza e della musica: abbiamo avuto il Rieti Danza Festival, adesso avremo una iniziativa che renderà vitale e allegra la città. Poi nei primi giorni di luglio ci sarà Rieti Danza Estate, altri tre giorni importanti per l’attività coreutica» ha aggiunto la titolare della delega alla cultura, sottolineando che queste iniziative possono contribuire a «far riprendere anche le attività economiche. Contengono una possibilità di crescita e costituisce un’opportunità per creare posti i lavoro».

La funzione del volontariato

«Debbo aggiungere di guardare con gratitudine alle realtà che stanno promuovendo la Festa Europea della Musica» ha detto ancora Massimi. «Senza il contributo delle associazioni oggi il Comune non potrebbe proporre nulla alla città. Non è una posizione simpatica, né semplice, quella di dover dire a tanti artisti, a tanti giovani, “non abbiamo nulla, non possiamo che offrire il patrocinio non oneroso o la Sala Consiliare per la conferenza stampa”. Il supporto del Comune in questo momento può apparire fragile. Ma mi auguro che passato il 2015, che senza dubbio è l’anno più pesante dal punto di vista finanziario, si possa riconoscere quello che è il talento, la competenza, e il lavoro che viene svolto per la città».

Una esperienza in continuità

«Il Lions Club Rieti Host è il terzo hanno che partecipa alla Festa Europea della Musica. La manifestazione ha avuto un grosso successo negli anni precedenti e sicuramente anche quest’anno lo avrà» ha detto il presidente Vincenzo Silvi. «Come club – ha concluso – partecipiamo sempre ad eventi che tendono a valorizzare i giovani che rendono visibile il nostro territorio e la nostra città. Partecipiamo volentieri e parteciperemo ancora negli anni che verranno».

Foto © Massimo Renzi.