Rieti: fare e disfare? È tutto un lavorare!

Tra le opere pubbliche fuori tempo massimo sul territorio comunale una menzione a parte meritano i lavori che interessano da anni gli ex orti del convento di Santa Lucia.

Gli operai che rimuovono l'intonaco "nuovo" dal muro di cinta degli orti dell'ex convento di Santa Lucia

Gli operai che rimuovono l’intonaco “nuovo” dal muro di cinta degli orti dell’ex convento di Santa Lucia

Sorvoliamo lo scandaloso ritardo sui tempi di consegna previsti.

Lasciamo perdere di commentare lo stato del cantiere, con le lamiere a livello della strada abbozzate e sporche, brutte da non potersi guardare e pericolosamente taglienti, probabilmente fuori da ogni norma e sicuramente lontane dal buon senso.

Tralasciamo le proteste degli abitanti del quartiere, che inascoltati hanno chiesto di avere un giardino, un luogo di aggregazione verde e sicuro, che serva da raccordo tra le generazioni e riqualifichi sul serio l’area, al posto della strana galleria in legno e vetro ormai quasi completata.

Passiamo pure sopra al fatto che ad averli ascoltati il Comune avrebbe sollevato da un compito ormai improprio la “piazzetta” compresa tra il tribunale e le scuole Sisti e Minervini, pesantemente degradata, ma pur sempre unico spazio libero dalle auto disponibile per i bambini e le famiglie la città.

Diamo tutto per buono, dicevamo, ma vedere gli operai staccare l’intonaco nuovo dal muro con scalpello, martello e demolitore ha davvero dell’incredibile.

Magari è la procedura corretta: che portare a finitura un muro per poi sfasciarlo (e presumibilmente rifarlo) sia il modo giusto di fare le cose? Ma tra gli abitanti e i passanti – che ne capiscono poco di certi lavori – il commento è sempre lo stesso: «Fanno e disfanno. Tanto paghiamo noi, buttano i soldi nostri. Ma se gli avanzano potrebbero pure darceli…». E lo dicono così convinti e rassegnati che a un certo punto viene il sospetto che tutto sommato le cose non sono poi così normali, e che se davvero c’è tutta questa “trippa per gatti“…