Faccia a faccia con il destino: “La donna che non poteva essere qui” di Guillaume Musso

Gennaio, pieno inverno a New York. Juliette, una giovane donna francese, è arrivata tre anni prima nella Grande Mela con il desiderio e la determinazione di realizzare la suo più grande aspirazione, quella di recitare a Broadway. La città dei sogni, però, non ne vuole sapere di aiutarla e, scaduto il visto che le era stato concesso come ragazza alla pari, dopo essersi guadagnata da vivere con lavoretti mal retribuiti, decide di tornare a Parigi. Solo piccoli ruoli in pièce d’avanguardia per Juliette e neanche un briciolo di successo. Sam, un affascinante pediatra di trent’anni, vedovo, si dedica anima e corpo al suo lavoro, facendo turni spropositati, abbandonandosi ancora a un dolore senza fine, a un anno dalla morte della moglie. I due si incontrano per caso in una fredda notte a Manhattan, e iniziano a conoscersi, ma si raccontano tante bugie, lei si finge avvocato, lui dice di essere sposato. È colpo di fulmine. Si lasciano travolgere dalla passione e trascorrono l’intero weekend insieme, senza fare progetti, senza pensare al domani. Ma Juliette rispetta la sua decisione di rientrare in Francia. Al momento della partenza, nessuno dei due ha il coraggio di aprire il proprio cuore e Sam non prova neanche a fermare la donna che crede di amare. Pochi minuti dopo il decollo, però, succede l’imprevedibile. Sam, in un bar, viene travolto dalle immagini che danno la terribile notizia sul volo da New York, e resta lì davanti allo schermo agghiacciato e inerme. Ma proprio quando sembra tutto finito, è lì che la storia ha inizio…

Questa è la trama de “La donna che non poteva essere qui”, secondo romanzo dello scrittore francese Guillaume Musso, approdato sulla scena internazionale con il bestseller “L’uomo che credeva di non avere più tempo”, decisamente apprezzato dal grande pubblico. Dire di più sull’intreccio sarebbe inopportuno, nei confronti di chi non ha ancora letto il libro, e rischierebbe di cancellare tutta la suspense, su cui gioca molto l’intero romanzo. Sam, infatti, ha un oscuro segreto che gli pesa sul cuore e, a complicare le cose, arriverà un personaggio singolare, una donna dall’aria misteriosa che gli stravolgerà la vita, determinando categoricamente il suo futuro. E tutto questo spetta solo al lettore di scoprirlo.

Al romanticismo e alle tinte rosa della prima parte del romanzo, si aggiungono elementi soprannaturali inspiegabili, sospesi tra il fantasy e il thriller. Può sembrare un accostamento azzardato, ma, nel susseguirsi delle vicende dei due protagonisti, il tutto appare raccontato con naturalezza e, una volta superato l’iniziale scetticismo e il legittimo turbamento per tutto ciò che è descritto come surreale, rimane più vivo che mai il desiderio di conoscere la verità, di arrivare all’ultima pagina per vedere svelato il finale. Oltre al ritmo sostenuto della narrazione, ciò che contraddistingue l’opera è la sua fitta rete di personaggi, che si intrecciano tra loro rivelando poi come siano tutti collegati in modi diversi. Il libro si legge velocemente, le pagine scorrono una dietro l’altra inavvertitamente, lasciando il piacere autentico della lettura profonda e appassionata. Ultima particolarità è l’idea originale dell’autore di inserire una citazione, letteraria e non, cinematografica o ancora biblica, all’inizio di ogni capitolo, come preludio a ogni avvenimento, che viene così in un certo senso interpretato fin dall’inizio, attraverso gli aforismi accuratamente scelti.

Questa è una storia d’amore e di speranza, dove i personaggi si trovano, però, a doversi confrontare anche con gli aspetti peggiori della vita, come la morte, perché nessuno può sfuggire a certe dinamiche. Tutti prima o poi devono fare i conti con l’ignoto e gli spiacevoli eventi che si abbattono sulle nostre esistenze. Nonostante ciò, Musso lascia comunque passare uno spiraglio di luce che riesce ad illuminare anche i luoghi più bui dell’anima, perché in fondo non tutto il male viene per nuocere, ma soprattutto c’è sempre un motivo o un’opportunità per ricominciare a sorridere, a credere e a vivere. Il titolo originale del romanzo è, non a caso, “Sauve-moi” (tradotto Salvami), perché è proprio una storia di salvezza, in cui i personaggi chiedono, a gran voce o in silenzio, di essere aiutati, per salvarsi a vicenda.

Protagonista indiscusso, tuttavia, pare essere soltanto il fato, che con bacchette invisibili riesce a manovrare ogni cosa, dalla più piccola azione alla più grande scelta. È tutto già stabilito? Non possiamo cambiare il nostro futuro? Neanche Musso sa le risposte a questi grandi enigmi, ma prova a dare una sua interpretazione. «Perché, a volere essere realisti, da cosa dipende il corso degli eventi se non dal caso? Nel turbinio della vita quotidiana il granello di sabbia è l’ago della bilancia.[…] Può darsi che, in fin dei conti, niente sia completamente fortuito. Può darsi che certi eventi debbano accadere per forza. Come fossero già stati scritti in un libro del destino. Un po’ come una freccia scoccata nella notte dei tempi, che sapesse da sempre dove e quando colpire».

E voi ci credete al destino?