Fabrizio De André in classe

L’attenzione agli ultimi e la pietas di Fabrizio De André tra i banchi di scuola, la proposta di Massimiliano Lepratti nel suo libro De André in classe (EMI)

Esce in questi giorni in libreria il libro di Massimiliano Lepratti, De André in classe. Spunti didattici a partire dalle canzoni di Faber (Editrice Missionaria Italiana, pp. 144, euro 11,00), volume che porta la prefazione del compianto don Andrea Gallo.

A più di quindici anni dalla morte, De André si rivela ancora uno dei personaggi della musica leggera italiana capaci di parlare ai giovani e ai meno giovani, forte dello spirito intergenerazionale delle sue canzoni. Lepratti, educatore per molti anni del Cres di Mani Tese e collaboratore con varie ong nel mondo della cooperazione e dello sviluppo, in questa nuova edizione del libro offre molti spunti didattici a partire dalle canzoni del cantautore genovese, mettendo in luce le influenze letterarie, storiche e filosofiche presenti nella sua vasta produzione.

Secondo Lepratti infatti, al di là della loro dignità letteraria ormai ampliamente riconosciuta, dai testi di De André emergono le importanti qualità pedagogiche del cantautore, capaci di offrire validi punti di partenza per lo studio di temi storici, sociali e dell’intercultura.

La coerenza nel percorso musicale di De André si rivela nell’attenzione agli ultimi e agli esclusi, sempre priva di pregiudizi, e nella dignità restituita alle esperienze degli uomini e delle donne comuni. Che «Faber» traesse ispirazione dalla musica francese di Georges Brassens e dalle poesie di Charles Baudelaire o dalle canzoni dei grandi cantautori americani come Bob Dylan e Leonard Cohen, o che la cantasse in dialetto genovese e napoletano, la pietas rimane il fil rouge delle sue canzoni, dagli albori fino al periodo della maturità.

Come sottolinea don Andrea Gallo, grande amico di Faber, «Massimiliano Lepratti non si lascia sfuggire, sul piano letterario e dei commenti, le opere di De André che più sottolineano la pietas verso gli emarginati e la morale evangelico-libertaria: La buona novella».

Come dimostrato dalla lusinghiera accoglienza ricevuta dal pubblico alla prima edizione, il libro di Massimiliano Lepratti si propone come un valido strumento per rinnovare l’insegnamento delle discipline e della didattica.

Con una prefazione di don Andrea Gallo.