Ex Snia Viscosa e Istituto Nazareno Strampelli, sinergie per il rilancio del territorio

Con la seconda giornata di “NexT Snia Viscosa”, dedicata alla Terra, si è entrati nel vivo della fase di residenza. Il team di co-progettazione ha infatti visitato dapprima l’area della ex Snia Viscosa, per poi recarsi presso l’Istituto Nazareno Strampelli. Dopo una visita conoscitiva, in cui si è passato in rassegna la storia dell’istituto di ricerca e della figura di Nazareno Strampelli, c’è stato un importante momento di confronto a cui hanno partecipato alcuni rappresentanti del mondo istituzionale, a dimostrazione del forte interesse intorno ad uno degli asset strategici del territorio. Al workshop, moderato da Andrea Di Benedetto, vicepresidente CNA, hanno infatti partecipato Roberto Reggi, Direttore Agenzia del Demanio, Salvatore Parlato, Commissario straordinario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CRA), Alessandro Ruggieri Rettore Università degli Studi della Tuscia, Francesco Russo Presidente RENA, Alessandro Fusacchia Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Simone Petrangeli Sindaco di Rieti, Fabio Melilli componente V Commissione bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei Deputati, Fabio Refrigeri Assessore Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente della Regione Lazio.

Durante il workshop è emerso chiaramente che l’Istituto Strampelli può e deve essere parte integrante di una idea di sviluppo dell’intero territorio, che parte proprio dal percorso di rigenerazione della ex Snia Viscosa. Secondo Reggi occorre conoscere qual è la vocazione dell’intero territorio, che va condivisa in un piano strategico realizzato da tutti gli attori coinvolti. Il piano strategico di una città, di un territorio, è fondamentale ma va realizzato da tutti. È quindi impensabile far fronte alle necessità della rigenerazione urbana solo con risorse pubbliche, ma diventa sempre più importante instaurare un rapporto virtuoso pubblico-privato.

Importanti anche le parole di Alessandro Ruggieri, Rettore Università degli Studi della Tuscia, che ha ribadito la volontà non solo di mantenere la sede reatina ma anche di rafforzarla. Chiamato in causa in tema di alta formazione e legame con il territorio, secondo Ruggieri l’alta formazione non dipende tanto dal luogo dove si fa ma dalla qualità delle persone che la fanno e dal contesto con cui ci si riesce a relazionare e da questo punto di vista oggi una università non è sostenibile se non è collegata al territorio. A questo proposito è stato ricordato il corso di Scienze della montagna, vera peculiarità di Rieti, nel quale è necessario coinvolgere anche la comunità ossia aziende, imprenditori e idee.

Anche il CRA sta difendendo con orgoglio la tradizione di un personaggio come Strampelli, facendo in modo che i visitatori di Expo 2015 possano conoscere da vicino le sue ricerche. Salvatore Parlato, Commissario straordinario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CRA), parlando dell’importanza di un centro di ricerca come lo Strampelli, ha messo in evidenza come sarà strategico concentrare le risorse e gli sforzi dei singoli attori su un progetto condiviso “Non ce la facciamo solo con qualcosa in cui si dice “qui c’è stato Strampelli”, ma dobbiamo dirgli che qui, dove c’è stato Strampelli, stiamo costruendo il futuro”.

L’Istituto Nazareno Strampelli di Rieti, istituito nel lontano 1907 come “Regia Stazione di Granicoltura” e diretta dal Prof. Nazareno Strampelli fino all’epoca della sua morte (1942), costituì, per oltre un trentennio, il centro di ricerca più famoso e produttivo al mondo per gli studi sul miglioramento genetico dei frumenti. Le varietà di grano realizzate presso le Regia Stazione consentiro di aumentare enormenente la produzione di grano, rendendo possibile il successo della “battaglia del grano”.