Esteri: Nord Africa, crolla il turismo. Cairo maglia nera

Il 2016 anno nero per il turismo in Egitto, Marocco e Tunisia: la paura di attacchi terroristici tiene lontani i visitatori proprio in quei paesi dove le rendite del settore costituiscono una fondamentale fonte di ricchezza e di ingresso di valuta estera. A risentirne maggiormente è l’Egitto: secondo il quotidiano ”Jeune Afrique”, il calo di ingressi è stato del 46,5% rispetto al 2015

A fornire questi dati l’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite. Il declino era iniziato già nell’ultimo trimestre del 2015, quando gli arrivi erano scesi del 28,9%: a pesare di più l’incidente in ottobre del volo EgyptAir, esploso in aria poco dopo il decollo da Sharm El-Sheikh a causa di un attacco da parte del gruppo terroristico Stato islamico. Nella nota località balneare alcune compagnie aeree straniere ancora si rifiutano di volare. Il crollo del turismo ha aggravato la già difficile crisi economica in cui il Paese versa, dove il deficit pubblico ha raggiunto un disavanzo delle partite correnti del 37,5%: insomma, il Cairo importa più di quanto riesce ad esportare, e questo crea un deficit consistente nella bilancia dei pagamenti, al punto che è stato necessario chiedere un prestito al Fondo monetario internazionale pari a 10 miliardi di euro. In Marocco – in cui non si sono verificati attentati, ma che risente del generale clima di paura – la riduzione è stata più contenuta: del 2,6% rispetto all’anno precedente. Infine la Tunisia che, pur essendo stata colpito da attacchi terroristici varie volte – molti dei quali in mete turistiche – ha registrato un picco di -25,2% rispetto al 2015. In cifre, se nel 2015 le rendite erano state di 3,5 miliardi di dollari, quest’anno si arriva a malapena a 1,5. Sfruttando i malumori internazionali, gli imprenditori tunisini hanno però deciso di attirare i turisti abbassando di molto i costi. Ad esempio, a causa delle tensioni tra Mosca e Ankara, la Tunisia ha cercato di attirare i russi nel proprio paese, col risultato che i turisti che hanno boicottato la Turchia per il piccolo paese nordafricano sono stati 350mila. Inoltre, secondo stime fornite dalla Polizia, gli ingressi nel Paese a metà agosto sono stati 17mila al giorno, contro i 10mila dell’alta stagione dello scorso anno.