Enel, la Cgil: l’accorpamento di Tivoli/Rieti sarebbe fallimentare

«Con la ristrutturazione che l’Enel attuerà a breve in ambito nazionale, la nostra provincia verrebbe fortemente penalizzata, nello specifico verrebbe eliminata la Zona Rieti e la stessa accorpata alla futura nuova Zona Roma esterna – Rieti e verrebbe eliminata l’unità operativa 2 di Colonnetta, di conseguenza una forte penalizzazione sugli organici del personale. Tutto ciò porterebbe nell’immediato alla perdita di alcuni posti di lavoro o alla mancata ricopertura degli stessi, ad un ampliamento smisurato dei confini lavorativi di appartenenza con conseguente aumento di carichi di lavoro peraltro non gestiti, stress correlato e sicurezza».

A lanciare l’allarme il segretario generale della Cgil di Rieti Walter Filippi ed Emiliano Lelli, che in Cgil è segretario categoria Filctem.

«A lungo termine – spiegano – verranno sempre meno gli investimenti sul territorio sia di carattere economico sia di risorse umane, con conseguente ulteriore decadimento degli impianti in essere.
Tutto questo ricadrà pesantemente sulla nostra provincia già disastrata sia in termini economici, con mancati posti di lavoro e sia in termini di qualità del servizio, con maggiori disservizi causati da mancati investimenti e manutenzione, assenza interlocuzione con la dirigenza per eventuali problematiche sul territorio».

I sindacalisti concludono chiedendo «di rivedere questo errato accorpamento tra la nostra zona con una zona metropolitana formata dai comuni di Tivoli Albano Monterotondo Frascati e Palestrina, dove Rieti rimarrebbe solo un presidio dimenticato da Dio e dagli “uomini”, data l’estensione del territorio, le caratteristiche morfologiche e le distanze sempre più incolmabili a causa della viabilità: l’accorpamento di Tivoli/Rieti è già avvenuto in passato ed è stato fallimentare. Quindi noi vorremmo suggerire a questa azienda di credere nel nostro territorio e nei lavoratori di Rieti, ampliando il perimetro di intervento ( per es. accorpare Monterotondo con Rieti) geograficamente più vicine alla nostra zona, in modo da poter salvare e dare ancora una speranza a questa zona una volta florida e ora in via di desertificazione, e se anche l’Enel decide di arretrare e lasciare piccoli presidi diventa un segnale di abbandono totale».