Ed è subito tema

Nei giorni prima dell’esame di maturità esplode il toto tema. Si parlava di D’Annunzio, la prima guerra mondiale, Pirandello, il muro di Berlino, l’euro, Galileo, i quattro papi… poi sono uscite le tracce vere. Sorpresa: Quasimodo con la poesia “Ride la gazza, nera sugli aranci!”. Per il resto si va da “il dono” ad una frase di Renzo Piano sulle province, da “Violenza e antiviolenza nel novecento” a quello sull’impatto delle nuove tecnologie. Dulcis in fundo il richiamo alla prima guerra mondiale corretto in salsa europea: l’Europa del 1914 e l’Europa del 2014.

Il più gettonato, neanche a dirlo, quello sulle nuove tecnologie. Non possiamo certo stupirci se i ragazzi parlano di quello che conoscono meglio. Positivo invece il risultato ottenuto dal tema di ordine generale, ispirato da un articolo dell’architetto italiano più famoso al mondo “Il rammendo delle periferie”; che arriva secondo tallonato dal creativo saggio breve sul dono, prevedibilmente apprezzato dagli studenti.

Fallimento totale per il tema storico sulla grande guerra (3,8%) e non va meglio nemmeno al poeta di “ed è subito sera” (4,2%). Questo secondo dato desta maggiore preoccupazione. Se in teoria lo studio della sua opera è previsto nei programmi, in pratica per un motivo o per l’altro non si riesce quasi mai ad affrontarlo come si deve.

C’è anche da dire che la poesia contemporanea non presenta quei tratti di banalità e piattezza a cui siamo abituati. È obbiettivamente difficile “intrattenersi” con un brano di Montale o Sanguineti (e ciò vale in primis per chi scrive, sia chiaro!), questo non vuol dire che non sia impossibile o divertente.

“Forse è un segno vero della vita” come recita l’inizio della poesia. O forse è semplicemente una questione da risolvere, una sfida aperta alla nostra sensibilità.

di Caterina D’Ippoliti e Samuele Paolucci