“E venne il Buon Pastore” anche nel Cicolano

La seconda manifestazione culturale per la presentazione del volume “E venne il Buon Pastore” di Luciano Martini, che racconta il settennato episcopale reatino di SE. Mons. Giuseppe Molinari, Metropolita emerito dell’Aquila, attraverso una sintesi ben organizzata degli articoli del quindicinale Frontiera, si è tenuta nell’Aula Magna dell’Istituto di Borgo San Pietro delle Suore Missionarie Francescane di Santa Filippa Maneri. Il moderno complesso era affollato di estimatori del Vescovo, di parroci della zona, di sindaci ed autorità civili della vasta area del Cicolano. A moderare gli interventi e le numerosissime testimonianze è stato Luciano Bonventre, di Roccaberardi, la piccolissima frazione che fu l’ultima a porgere il saluto delle tante comunità diocesane al Vescovo prima del suo ritorno all’Aquila, da cui il Beato Giovanni Paolo II lo aveva chiamato a Rieti.

A svolgere un’attenta ed assai approfondita analisi del testo, riferita all’attività pastorale svolta dal 1990 al 1997 da Mons. Molinari, è stato il Vicario Generale della Diocesi reatina mons. Ercole La Pietra, che a suo tempo ha ricoperto il ruolo di primo coadiutore del Presule così come lo è attualmente di Mons. Delio Lucarelli, Ordinario della Diocesi reatina che è succeduto nel 1997 a Molinari. Un pensiero particolare lo stesso mons. La Pietra ha rivolto in apertura di conferenza a mons. Lucarelli assieme a tutto l’uditorio.

Il sindaco di Petrella Salto Gaetano Micaloni ha rivolto parole di accoglienza e di benvenuto all’Arcivescovo, ricordando come il suo mandato pastorale non sia stato ancora dimenticato fra i cittadini. In particolare Micaloni si è detto lieto di questo ritorno per ricordare insieme, attraverso il libro di Martini, un’opera di semina del Vangelo che resta ancora evidente e che continua a dare i suoi frutti anche nell’ambito civile.

L’altro saluto è stato della badessa emerita del Monastero francescano Madre Margherita Pascalizi che ha illustrato all’Ospite i progressi fatti dal proprio istituto missionario. Il Monastero ha registrato in questi ultimi anni, un importante incremento di vocazioni. Le religiose si adoperano anche in Albania, impiegando le sorelle missionarie nell’assistenza agli anziani e nell’educazione dei bambini, (di rilievo il lavoro formativo realizzato presso la Scuola materna comunale Emilio Maraini svolto a Rieti dalle sorelle suor Cristina, suor Paola, suor Patrizia). «Le missionarie – ha detto Madre Margherita – svolgono un’estesa e profonda opera di evangelizzazione in tutti i luoghi ove si evidenzia la loro presenza».

Mons. La Pietra ha tenuto a lungo l’attenzione dei tanti presenti con una parola forbita che tutti gli conoscono, con pensieri profondi e con un’analisi assai vasta dell’operato che fu di Mons. Molinari. Dal luogo di osservazione di cui egli ha potuto servirsi, quello del Vicariato, mons. La Pietra è stato facilitato nella lettura e nelle riflessioni compiute sul libro dell’ex direttore di «Frontiera» Martini. Egli ha tenuto a rilevare che il giornale cattolico si è dimostrato uno strumento di coesione e non solo di informazione delle iniziative e delle opere compiute dalla Diocesi e dal suo Vescovo ( tra queste sono state ricordate il Convegno diocesano, il piccolo Programma pastorale, l’Anno degli uomini nuovi costruttori di storia, la Pastorale per la famiglia, la partecipazione al Convegno di Palermo, la lunga serie delle Settimane sociali della Carità politica di livello internazionale, la solidarietà ai lavoratori della Texas, il sostegno ai nuovi movimenti e cammini di fede opera del Concilio).

Ma «Frontiera» è stato un elemento non solo per far storia, ma per stilare a distanza di diciassette anni, questo libro perché nulla di quanto la Parola di Dio ha prodotto, andasse perduto. In particolare mons. La Pietra si è soffermato sulle catechesi quaresimali del Metropolita, riportate nel testo, tra cui: Ecco la donna di Samaria, Sia la Pace, I debiti con i fratelli, Quaresima di silenzio, Quella follia che continua a salvare, Convertitevi e credete al Vangelo, Va a liberare il mio popolo. Sono state poi ricordati i carismi di mons. Molinari, la carità e l’umiltà soprattutto, doni dello Spirito Santo, presenti nelle lettere pastorali Il giardino di Dio, Custode dell’Uomo, Non ci saranno più poveri in mezzo a te, Ripartire da Nazareth, con le quali il Vicario generale ha concluso la propria conferenza assai condivisa ed applaudita.

Mons. Molinari è stato visto profondamente commosso. Egli non è riuscito a nascondere il proprio stato d’animo: quello stesso espresso nella postfazione dei libro di Martini: «Vorrei ancora una volta ringraziare tutti i sacerdoti e i fedeli reatini, che ho avuto la gioia di incontrare nel mio breve, ma intensissimo ministero episcopale, pieno di indimenticabili e deliziose sorprese. Un affettuosissimo grazie a Luciano Martini che ha avuto la felice idea di raccogliere i tanti frammenti di una storia semplice, ma per me bellissima. E che, malgrado la mia piccolezza, è sempre un pezzo di storia dell’antica e gloriosa Chiesa reatina».