Frontiera

È tempo di buone notizie!

Il ritorno di «Frontiera» in edicola è una buona notizia: per chi sente il bisogno di notizie comunicate con serenità, precisione e completezza, per chi chiede parole ponderate e chiare, che respingano l’inflazione del discorso allusivo, gridato e ambiguo dei nostri tempi

Il ritorno di «Frontiera» in edicola è una buona notizia. È importante per la “buona stampa” avvantaggiarsi di ogni canale per raggiungere i lettori, fare informazione e diffondere idee. E se possibile far emergere una voce diversa dal rumore di fondo delle notizie che si rincorrono.

Oggi viaggiano soprattutto su internet, tenendo il ritmo veloce dei bit. Ma così molto si perde: i titoli si sostituiscono di continuo: soprattutto nelle bacheche affollate dei social, dove l’affanno per i click e i like porta a valorizzare ciò che suona sensazionale più che affidabile. L’informazione finisce così a proporre una sorta appiattito eterno presente, spesso composto di notizie inconsistenti e di racconti quasi intercambiabili, che facilmente si dimenticano. Non sempre, ovviamente, né ovunque.

Di sicuro è diverso il tempo del giornale di carta. In un certo senso ha ragione chi lo ritiene anacronistico, ma non perché è tecnicamente superato dalla velocità della rete. Piuttosto perché dispone a un diverso tempo di lettura. Nella sua solidità di oggetto, la rivista ha una durata. Spesso viene conservata più a lungo del suo ciclo settimanale. Non manca chi colleziona intere annate.

Diverso è il valore stesso del giornale. Non tanto per il piccolo prezzo da pagare all’edicolante o per l’abbonamento, ma perché l’acquisto comporta una scelta, mentre sulle bacheche dei social viene fatta la volontà degli algoritmi e spesso gratuito è sinonimo di immotivato.

Nell’attuale panorama mediatico, il settimanale diocesano resta lo spazio vitale per un’informazione meno massificata, meno soggetta alla pressione delle mode, tanto passeggere quanto invadenti. Il suo tratto genetico è nell’essere legato alla sua base territoriale di riferimento, lo stare vicino alla vita quotidiana delle comunità, ancorata ai fatti nella loro essenzialità e concretezza.

Il giornale diocesano “sente” in modo particolare la Chiesa locale, ne racconta la prossimità alla gente della città e dei paesi, e soprattutto legge gli avvenimenti alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa.

Che questa “bussola” per raccontare notizie ed esporre opinioni torni in edicola, dicevamo, è una buona notizia: per chi ha a cuore la pluralità dell’informazione, per chi sente il bisogno di notizie comunicate con serenità, precisione e completezza, per chi chiede parole ponderate e chiare, che respingano l’inflazione del discorso allusivo, gridato e ambiguo dei nostri tempi.