E la chiamano previdenza

Già qualche mese fa, gli sportelli dell’Inps avevano ridotto l’orario di ricevimento del pubblico, limitandolo a quattro giorni su sette. Di recente la disponibilità degli sportelli si è ulteriormente ridotta. Sulla porta dell’Ente, infatti, sono affissi i nuovi orari: tre giorni di cui solo uno mattina e pomeriggio.

In un momento in cui le continue riforme generano confusione e innalzano fisiologicamente il bisogno di chiarimenti, si è pensato bene di ridurre l’accesso all’interfaccia più immediata, magari con la scusa dei servizi on-line.

Ci sbaglieremo, ma pare quasi che i palazzi del potere e della burocrazia, considerino sempre più i cittadini, soprattutto quelli più deboli come i disoccupati e gli stranieri, una scocciatura da limitare. «Che facciano da sé», sembra di sentirli dire, mentre chiudono le porte di un palazzo la cui utilità maggiore pare essere nelle vetrine in cui si specchia chi passeggia.

E, implicitamente si invita il popolo a fare a meno dello Stato e rivolgersi sempre più a prezzolati consulenti professionali.