Chiesa di Rieti

Due nuove vetrate per la chiesa parrocchiale di Poggio Bustone

La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista in Poggio Bustone si arricchisce di due nuove vetrate artistiche

La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista in Poggio Bustone si arricchisce di due nuove vetrate artistiche.

Uno è il Pellicano che nutre i figli con il suo sangue e che simboleggia il Cristo che dà la vita per gli uomini sulla croce e anche la Chiesa che nutre i suoi figli alla mensa domenicale della Parola e dell’Eucaristia.

L’altro è l’Agnello sacrificale, anch’esso simbolo di Cristo che viene immolato per gli uomini, appoggiato sul libro con i sette sigilli, e che dona la Salvezza con la sua Risurrezione.

La realizzazione delle due vetrate è stata affidata dal parroco all’azienda artigianale Vitrum Arte di Scandicci, Firenze.

Dal punto di vista artistico i due simboli del Pellicano e dell’Agnello sono stati inseriti al centro di una sorgente di luce che parte da essi e che si irradia intorno trasformandosi in colori accesi, intensi e diversi a simboleggiare la comunità dei figli di Dio. Lo stile più moderno dello sfondo ben contrasta con la struttura più classica dei simboli, sormontati dall’Alfa e dall’Omega, principio e fine, appellativo di Dio, l’Onnipotente, nell’Apocalisse di Giovanni.

Dal punto di vista tecnico le vetrate sono state realizzate utilizzando lastre di vetro soffiato a bocca, colorato in pasta attraverso attenti dosaggi chimici durante la fabbricazione e sono di provenienza tedesca. Dopo il taglio manuale di ogni singola tessera di vetro, la fase successiva è il trattamento a grisaglia (dal francese grisaille) per ottenere contorni, bordi e sfumature, seguendo ancora una tecnica vecchia di secoli. I pezzi così lavorati vengono cotti in forno alla temperatura di 560° in modo che la grisaglia si incorpori nel vetro definitivamente; tutto questo fa sì che la vetrata non si alteri e non si scolorisca nel tempo.

La fase successiva, la rilegatura, consiste nell’assemblare ogni tessera di vetro con profili trafilati di piombo saldati a stagno nelle giunture in modo da ottenere un pannello delle misure desiderate. In ultimo si inserisce uno stucco semiliquido tra il piombo ed il vetro in modo da sigillare ogni interstizio e rendere il pannello più stabile. All’esterno è stato inserito un vetro trasparente stratificato antinfortunio Visarm 6/7 a protezione dagli agenti atmosferici.

Queste due nuove vetrate serviranno a rendere più bello e accogliente il luogo in cui la comunità si raduna per la celebrazione liturgica. La bellezza del luogo non è semplicemente una questione estetica ma assume la forza di segno sacramentale della bellezza di Dio e diviene metonimia figurativa dell’assemblea convocata per celebrare la salvezza. In tal modo si inserisce a pieno titolo nella gamma di codici artistico-visivi, che, insieme al canto e all’arte del presiedere, serve ad “alzare l’asticella della qualità celebrativa” come ha scritto il vescovo Domenico nella sua lettera pastorale sulla domenica.