Italia

Draghi all’Aquila: «Acceleriamo la ricostruzione pubblica»

«Dobbiamo accelerare, per l'obbligo morale che abbiamo verso tutti i cittadini», ha detto il premier intervenuto all'Aquila per l'inaugurazione del Parco della Memoria dedicato alle 309 vittime del sisma

La ricostruzione post terremoto “procede ovunque, ma con velocità diversa tra un territorio e l’altro. Dobbiamo accelerare, per l’obbligo morale che abbiamo verso tutti i cittadini”. Lo ha detto il premier Mario Draghi intervenuto stamani all’Aquila per l’inaugurazione del Parco della Memoria dedicato alle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009.

“Abbiamo deciso di destinare un’apposita linea di investimento del Pnrr alle zone dei terremoti del 2009, 2016 e 2017” ha ricordato Draghi. “Questo pacchetto ha un valore di 1,78 miliardi e finanzia la ricostruzione sicura e sostenibile, il recupero ambientale, e iniziative a sostegno di cittadini e imprese. In settimana diamo il via a questo programma, con l’approvazione del provvedimento che ripartisce le risorse tra le finalità di investimento”. Draghi e la ministra Mara Carfagna sono stati accolti dal sindaco Pierluigi Biondi e dal vicepresidente della giunta regionale Manuele Imprudente; presente all’evento anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Oltre giornalisti, sindaci e rappresentanti delle istituzioni, c’erano una cinquantina di cittadini e un gruppo di bambini delle scuole delle Suore Filippine.

“La mia presenza serve prima di tutto a ribadire il dovere del ricordo”, ha detto il premier. Il terremoto del 2009 “appartiene alla memoria collettiva e del mondo. Noi non possiamo dimenticare, non dobbiamo dimenticare. Il governo deve avere la responsabilità dell’azione”.

Nella città dell’Aquila, ha ricordato Draghi, “il rifacimento degli edifici privati ha ormai superato l’80 per cento, grazie anche all’introduzione di tecniche e procedure innovative di cui possiamo essere orgogliosi. Negli altri comuni del cratere il processo è invece più lento. I ritardi colpiscono soprattutto il processo di ricostruzione pubblica, che ancora non ha un piano completo. Parlo di scuole, ospedali, strade, uffici e chiese, quegli edifici che rendono un luogo una comunità”.

E Draghi sottolinea: “Il terremoto del 2009 ha causato una perdita stimata in oltre 200 milioni di euro all’anno. L’11% circa del valore aggiunto complessivo dell’area, a cui si sono aggiunti i danni della pandemia. Il tessuto sociale e produttivo dell’Abruzzo è rimasto vivo nonostante le tragedie e le difficoltà. Dobbiamo continuare a sostenerlo”.

“La città dell’Aquila ha scelto di affidare la memoria del terremoto non a un tradizionale monumento, ma a un parco” ha osservato Draghi. “A uno spazio aperto che è simbolo del vuoto lasciato da chi è morto in quella terribile notte. Ma questo spazio aperto è anche simbolo di pienezza. Sarà riempito da tutte le famiglie e i bambini che giocheranno tra queste aiuole e tra queste fontane. È il simbolo della vita che deve rinascere traendo forza dalla memoria di una tragedia. Oggi ci sono finalmente le condizioni per farlo”.

da avvenire.it