Don Luigi Ciotti: «È il noi che vince»

«Occorre dare vita, speranza, costruire percorsi che rappresentano un noi non un io».

È l’invito che don Luigi Ciotti ha rivolto nella mattina del 13 ottobre ai tantissimi studenti delle scuole reatine che si sono riuniti nella chiesa di San Domenico per incontrarlo. Un appuntamento – inscritto nella creazione, anche a Rieti, di un presidio dell’associazione “Libera” – che ha visto il sacerdote accolto dal sindaco Simone Petrangeli e dal vescovo Domenico Pompili perché potesse alimentare quel cambiamento etico, sociale, culturale necessario per spezzare alla radice i fenomeni mafiosi e ogni forma d’ingiustizia, illegalità e malaffare.

Sono stati i giovani a porre le loro domande, ai loro interrogativi, ai loro dubbi. Che cos’è la mafia? Come si supera la paura? Cosa è necessario per mettersi in gioco, per ottenere un cambiamento? Domande nelle quali si intravede come i ragazzi chiedono agli adulti di essere persone più vere, più coerenti, più credibili.

Don Luigi Ciotti ha risposto a tutti e a tutto, ma ha anche chiesto qualcosa ai ragazzi: di essere capaci di riempire la vita di vita, di senso, di significato. Di essere in grado di cogliere le cose belle, significative che ci sono intorno a noi, ma di essere anche più determinati nel trovare il coraggio e denunciare le cose che non vanno bene.

Foto di Massimo Renzi.