Don Luigi Ciotti a Rieti: ritrovare le parole che ci hanno tolto

È stata inaugurato lo scorso 9 marzo il presidio reatino di Libera, nei locali messi a disposizione dalla Chiesa di Rieti nei locali di palazzo San Rufo, che si affaccia sulla piazza centro d’Italia. Insieme al vescovo Domenico, al sindaco Pentrangeli, agli associati e a tanti cittadini, per l’occasione è stato presente il fondatore di Libera don Luigi Ciotti, che tra le altre cose ha detto: «in Italia c’è il rischio che non si faccia più la guerra alla mafia ma all’antimafia. Ci hanno rubato la parola antimafia. Ci sono dei fatti che pongono delle domande. Ma non si può semplificare. Sapevamo che i mafiosi avrebbero fatto di tutto per inquinare. Sappiamo che ci sono persone pagate per calunniare gli onesti e noi ci troviamo in questa bufera di semplificazione. Ma noi chiediamo che la verità nessuno la manipoli. La nostra associazione e pulita. È una meraviglia».

«Il Noi è un’altra parola che ci hanno rubato» ha aggiunto il sacerdote. «Oggi c’è una cittadinanza a intermittenza. Ma il Noi ha bisogno di testimoni. Il Papa dice di sentire come una sofferenza personale le cose che non vanno. Noi siamo qui anche se la strada e in salita. Da soli non andiamo da nessuna parte».

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