Domenica delle Palme: una pace da costruire prima che da invocare

«La Settimana Santa è il tempo in cui Dio si fa vicino all’umanità, in cui il Signore ci ripropone la sua amicizia. Noi siamo attenti a questa proposta del Signore: pure con le nostre debolezze ci avviciniamo al grande momento in cui il Cristo, messo a morte, risorgerà. La festa di Pasqua ne è la memoria, è qualcosa che si rinnova che si ripete per noi e con noi».

Sono le parole che il vescovo di Rieti Delio Lucarelli durante l’omelia della Domenica delle Palme.

«Noi – ha esortato il presule – meditiamo questa realtà, cerchiamo di farci partecipi di questo grande gesto. Sentiamo che questa dimensione della salvezza dipende anche da noi. Il Signore ha pagato il suo prezzo. Noi, nella misura in cui cogliamo questo atteggiamento di donazione, di perdono, di vicinanza, di sostegno, ci facciamo collaboratori della sua passione, della sua morte, della sua resurrezione».

«Abbiamo ricevuto prima di entrare la palma. Un piccolo ramo d’ulivo che è un segno di pace, di armonia. Uno dei campi in cui dobbiamo metterci a disposizione – ha aggiunto mons. Lucarelli – è quello della riscoperta di questo dono della pace, ma non che scende dall’alto. Il dono della pace prima di invocarlo dall’alto dobbiamo costruirlo momento per momento nella nostra vita».