Discorso alla Città, il vescovo: «la crisi del terremoto non può essere affrontata “a una dimensione”»

«La crisi che si è prodotta sul nostro territorio dopo il 24 agosto con il suo incalcolabile lascito di lutti e dopo il 30 ottobre con l’infiacchimento psicologico anche dei più resilienti, non può essere affrontata ‘a una dimensione’». Lo ha detto, stasera, presso la basilica minore di Sant’Agostino, per la celebrazione dei primi vespri della II domenica di Avvento, il vescovo Domenico nel “Discorso alla Città” che ha rivolto alla comunità in occasione della solennità di Santa Barbara, patrona della città e della diocesi di Rieti.

Il vescovo è partito da un’affermazione di Herbert Marcuse – «Tutto il vostro essere, spirito, anima e corpo» – per evidenziare: «Non basta un approccio solo economico e materiale, come non è sufficiente un approccio solo culturale e psicologico e neanche un approccio semplicemente spirituale e religioso. Occorre tenere insieme queste tre dimensioni. L’una sostiene l’altra, l’una dà consistenza all’altra. Dipenderà dalla capacità di mantenere questo dinamico e fecondo intreccio se la ricostruzione resterà una promessa inadempiuta o metterà invece in movimento un processo capace di dare frutti nel lungo periodo».