Discarica a Pian de Rosce: Interrogazione parlamentare del M5S

Il 3 marzo è stata presentata l’interrogazione parlamentare a risposta scritta in commissione a firma del portavoce Alberto Zolezzi, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con la quale si chiede della discarica abusiva in località Rischiara a Pian de Rosce a Terminillo,

“se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti narrati e quali azioni intenda adottare, alla luce di eventuali accertamenti tecnici effettuati sullo stato di conservazione degli ambienti naturali in relazione al rispetto dell’articolo 3 della direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 sul mantenimento ovvero, all’occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat delle specie migratorie;

se il Ministro interrogato, anche alla luce del rischio di danno ambientale e di gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini, non ritenga opportuno disporre verifiche e controlli sullo stato di inquinamento delle falde acquifere ivi presenti, in relazione alla presenza di sversamenti incontrollati di rifiuti.”

 

Vogliamo informare, inoltre, che solo dopo la nostra denuncia e il successivo comunicato del 21 gennaio il Comune di Rieti ha trovato il tempo di preparare il fantomatico progetto per la richiesta di finanziamento di 200.000 euro, propedeutico alla bonifica del sito, da inviare alla Regione Lazio, come testimoniato dalla delibera del 13 Febbraio 2015 n. 21 (in allegato) e pubblicata nell’Albo Pretorio solo il 24 febbraio c.a. con la firma del Dirigente all’ambiente e protezione civile Ing. D. Cricchi il 22 Gennaio c.a. (il giorno dopo il nostro comunicato) e il parere di regolarità contabile favorevole del dirigente del servizio finanziario V. Dionisi il 26 gennaio (5 giorni dopo).

La prima denuncia e il primo sopralluogo da parte del personale comunale e della Polizia Municipale risalgono alla fine dell’anno 2012, come da loro stessi sostenuto, ma nulla ad oggi è stato ancora fatto.

Troviamo questo comportamento inaccettabile, imperdonabile e inqualificabile, visto che trattasi di Zona di Protezione Speciale (ZPS), di un Sito di Interesse Comunitario (SIC) e di tutela paesaggistica come prevista dalla 1497/39 ed è all’interno di un reticolo idrografico, composto dal Fosso dell’Inferno e dai Fossi di Ponte Granaro e Ranaro.

Pertanto si profila il rischio di inquinamento delle falde acquifere a causa della percolazione proveniente dai rifiuti urbani indifferenziati ivi presenti.

Essendo la discarica degli anni 60/80, non solo l’attuale amministrazione seppur informata e coinvolta nel ritrovamento dei rifiuti non ha fatto nulla ad oggi per bonificare la zona, ma continua, come è stato fatto dalle precedenti amministrazioni, a prendere in giro gli stessi cittadini vittime due volte dello scellerato e reiterato immobilismo in difesa della salute pubblica. Anche per questo ennesimo deprecabile episodio dei cosiddetti rappresentanti politici locali, ci auguriamo che in futuro i cittadini sappiano fare le scelte giuste, per il bene di tutti.

Si ringrazia per la collaborazione l’Arch. Angelo Capobianco del MoVimento 5 Stelle, assistente Parlamentare nella VIII Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati.

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