Azienda Sanitaria Locale

Direttore Generale della Asl Rieti Marinella D’Innocenzo, il bilancio di fine mandato

Con la conclusione del proprio mandato, anticipato volontariamente, il Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D'Innocenzo stila un bilancio del lavoro svolto in questi ultimi sei anni

Con la conclusione del proprio mandato, se pur anticipato volontariamente, il Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo stila un bilancio del lavoro svolto in questi ultimi sei anni. Con l’occasione, il Direttore desidera ringraziare tutto il Personale dell’Azienda per l’enorme sforzo profuso nel garantire, sempre con grande impegno e spirito di abnegazione, i servizi sanitari e socio – assistenziali fondamentali, anche nelle grandi difficoltà, durante i periodi di emergenza. L’incarico del Direttore Generale si concluderà martedì 31 gennaio 2023, mentre il lavoro del Direttore Amministrativo Anna Petti e del Direttore Sanitario Assunta De Luca proseguiranno nel solco tracciato fino all’arrivo del nuovo Direttore Generale.

«Nonostante il periodo fortemente condizionato dal commissariamento della sanità regionale, dal Sisma del 2016 e dall’emergenza COVID-19 lascio un’Azienda sana, con un bilancio economico in attivo, forte del neonato percorso di integrazione con l’Università “La Sapienza” di Roma, che ha portato alla clinicizzazione delle Unità operative di Otorinolaringoiatria e Teleradiodiagnostica e che nel prossimo futuro consentirà di realizzare il percorso di Laurea in Medicina e Chirurgia di Sapienza: tale percorso, che ha finalmente visto l’ingresso dell’Università all’interno del Presidio ospedaliero di Rieti, sarà un valore aggiunto per la Asl, in termini di offerta e attrattività e per il Sistema Sanitario Regionale».

“«n questi anni abbiamo lavorato per superare la visione e il modello centrato solo sulla risposta ospedaliera, puntando, grazie anche all’esperienza Covid, sul potenziamento e sviluppo dell’assistenza territoriale. In questo senso la pandemia ha agito come un acceleratore per garantire un cambiamento e sviluppare e potenziare un’assistenza sia ospedaliera che territoriale qualificata e capillare sul nostro territorio. Nel riconoscere la centralità della persona, abbiamo cercato di portare le cure verso il paziente, fin nel suo domicilio individuato come luogo elettivo di cura, garantendo continuità e prossimità nella presa in carico con un riorientamento delle cure che possono essere erogate direttamente presso il domicilio o in strutture di prossimità, secondo una logica organizzativa di rete multidimensionale integrata (sociale e sanitario, ospedale e territorio, pubblico-terzo settore). Tutto ciò perché abbiamo sempre creduto che l’assistenza ospedaliera debba focalizzarsi sul trattamento delle condizioni acute attraverso il principio guida che è quello dell’intensità delle cure, mentre il territorio dev’essere in grado di fornire risposte sia ai bisogni sanitari che sociali. Certamente “ospedale e territorio” dovranno continuare ad integrarsi in maniera crescente, definendo, in particolare, le modalità di transito dei pazienti da un ambito all’altro, anche alla luce della nuova progettualità derivante dal PNRR». 

«Abbiamo vissuto una stagione difficile – la più complessa che la Asl ha affrontato da quando è Azienda – ma al contempo estremamente esaltante perché di grande operosità ed efficienza organizzativa. Abbiamo lavorato a testa bassa ingoiando spesso bocconi amari, ma tutto ciò che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto tenendo sempre ben a mente la fondamentale missione di cui ci siamo fatti carico: la salute dei cittadini. Se è vero come credo, che gli uomini passano ma le idee restano, di questi anni spero che resti ciò che abbiamo seminato: le idee per una Sanità più efficiente e radicata sul territorio, per un Ospedale più moderno, tecnologico e sostenibile, ma anche alcuni traguardi concreti che abbiamo raggiunto. Nonostante il blocco delle assunzioni e del turnover abbiamo assunto 567 giovani professionisti, cosa che non accadeva dagli anni 90. Abbiamo ridotto la mobilità passiva extraregionale del 25% e posto le liste di attesa sotto controllo. All’Ospedale De Lellis abbiamo attivato un nuovo Acceleratore lineare e il secondo è in procinto di essere installato, abbiamo attivato una nuova TAC al Pronto Soccorso, aperto una Centrale di sterilizzazione, ampliata la Terapia Intensiva, realizzati i servizi di Reumatologia e Diabetologia, il nuovo reparto di Ostetricia e Ginecologia, la Neonatologia, la Lungodegenza, la Riabilitazione ospedaliera, abbiamo ammodernato tecnologicamente il Laboratorio Analisi. Sul territorio abbiamo aperto la Struttura riabilitativa di P. Mirteto, un Poliambulatorio di 400 Mq a Leonessa, la REMS, ammodernato e potenziato la Casa della Salute di Magliano Sabina, le sedi Distrettuali e la rete consultoriale; abbiamo potenziato i PASS di Accumoli e Amatrice, aperto in pieno centro cittadino a Rieti un Ambulatorio contro i disturbi del comportamento alimentare in collaborazione con la Fondazione Varrone, attivato lo Sportello antiviolenza in collaborazione con l’Associazione CAPIT Rieti, avviato il Piano di somministrazione dei farmaci a scuola in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale, siglato il protocollo di intesa contro il gioco d’azzardo con l’associazione APS in collaborazione con i Comuni e l’Associazione tabaccai, abbiamo aperto la prima Centrale Operativa Territoriale del Lazio, attivato la prima Rete delle cure infermieristiche ed  Ostetriche del Lazio, trasformato l’Hospice nella prima struttura a gestione pubblica del Lazio, oltre alla predisposizione delle procedure per la realizzazione del nuovo ospedale di Rieti e l’avvio dei lavori (in conclusione la realizzazione della struttura portante) del nuovo ospedale di Amatrice».    

«Concludo ringraziando il personale della Asl di Rieti che, soprattutto negli ultimi tre anni, ha dato tutto sé stesso per affrontare la pandemia; una emergenza alla quale siamo riusciti a fare fronte grazie ad un instancabile lavoro di squadra che ha permesso alla nostra Azienda di essere riferimento e laboratorio di sperimentazione nel Lazio e in Italia. In tal senso, un ringraziamento particolare va ai Sindaci del Territorio e alle Istituzioni civili, militari e religiose per il sostegno e la tenacia profusi per arginare un fenomeno epocale che ci avrebbe potuto travolgere». 

«Lascio questo ruolo con la consapevolezza di aver svolto ogni giorno il mio dovere con correttezza e onestà. Grazie ai tanti cittadini che hanno apprezzato gli sforzi che abbiamo compiuto».