Diplomazia di pace. Conversazione con il Card. Pietro Parolin

Conversazione con il Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità. Frammento tratto da una conversazione a cura di Massimo Casciani. L’intervista completa sarà disponibile sul numero 6 di «Frontiera» in edicola.

Dal suo osservatorio lei ha un po’ come su una tavola sinottica tutte le varie situazioni di crisi nel mondo. Al di là di quelle che noi conosciamo perché sono molto presenti nei mezzi di comunicazione, quali sono quelle che preoccupano di più la Santa Sede?

Direi che certamente una delle crisi che attualmente ci sta preoccupando di più è la crisi ucraina, che è ben nota. Speriamo davvero che possa prevalere il buon senso e la saggezza di trovare una via d’uscita negoziata e di raggiungere la pace. Poi anche molte crisi africane, soprattutto queste legate alla presenza di Boko Haram nella Nigeria e che adesso di sta anche espandendo in Camerun e un po’ come fenomeno di destabilizzazione dell’Africa sub-sahariana. Ecco queste sono le crisi… potremmo parlare anche del Medio Oriente, anche lì la situazione è davvero drammatica. Queste sono un po’ le crisi che ci preoccupano e per le quali cerchiamo anche di dare un aiuto da parte nostra. Soprattutto il Papa lo fa e poi anche la diplomazia vaticana, per cercare che le parti si avvicinino e riescano a deporre le armi e a trovare uscite negoziate di pace.