Danzando sopra i numeri

Un, due, tre, quattro… 23. Ventitre sono gli studenti reatini che il 10 maggio parteciperanno alla finale nazionale dei Campionati mondiali dei giochi matematici. Quello che per moltissimi è uno spettro oscuro da sconfiggere a colpi di ripetizioni, per altri è uno “sport” divertente. E molto competitivo dato che alla prova selettiva si erano presentati ben 330 studenti della provincia di Rieti appartenenti alle classi medie e superiori.

La finale italiana, che si svolgerà all’università Bocconi di Milano, potrebbe portare gli intrepidi “calcolatori” alla finale internazionale di Parigi, che si svolgerà a fine agosto. Da questa li separano dieci quesiti, da superare in 90 minuti per i più piccoli e in 2 ore per quelli delle altre categorie.

Che c’entra il ballo con i numeri? Abbiamo preso spunto dalle parole del famoso ballerino Roberto Bolle che, intervistato a “Che tempo che fa”, ha sottolineato l’importanza di matematica e geometria nella danza classica. Infatti bisogna memorizzare una sequenza di passi e poi coordinare le varie figure nella coreografia finale. Tutto nel rigore imposto dai numeri.

Ribaltando la metafora anche la matematica possiede qualche analogia con la danza. Ad esempio le curve della geometria analitica ricordano le piroette dei ballerini sul palco e la successione dei simboli nelle formule somiglia alla serie di pose plastiche delle figure. L’armonia poi è un concetto che unisce fortemente le due discipline a causa del rapporto con la musica.

Per finire, quando i ragazzi si troveranno alle prese con i rompicapo della competizione, la danza delle loro matite darà vita ad una coreografia improvvisata, letteralmente danzando sopra i numeri.

di Caterina D’Ippoliti e Samuele Paolucci