Dalla Regione un bando da 2,7 mln di euro per recupero teatri del Lazio

La Regione Lazio ha lanciato un Bando da 2,7 mln di euro per il recupero dei Teatri comunali. L’avviso è rivolto agli Enti Locali che potranno inviare entro il 6 agosto le proposte d’intervento per la valorizzazione delle proprie strutture culturali. L’avviso è già pubblico all’indirizzo http://www.regione.lazio.it/rl_cultura/?vw=newsDettaglio&id=262.

Il contributo finanziario della Regione, che coprirà il 90% delle spese ammissibili, servirà a sostenere interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, finalizzati al recupero, al completamento, inclusa la fornitura di  arredi fissi e mobili, nonché alla messa a norma di teatri di proprietà pubblica situati nel territorio regionale che contribuiscono a uno sviluppo equilibrato dell’offerta di spettacolo dal vivo sul territorio, con l’esclusione di Roma Capitale.

Il Bando da 2,7 mln di euro rappresenta un altro tassello della valorizzazione dello spettacolo dal vivo che la Regione sta portando avanti e si aggiunge all’importante piano di riattivazione di investimenti partito nel 2014 con 7 mln per la ristrutturazione di 24 teatri pubblici (tra cui 8 progetti già conclusi), 3,6 mln per la ristrutturazione di 26 teatri privati (oltre la metà conclusi) e al nuovo elemento di certezza legislativa rappresentata dal regolamento per lo spettacolo dal vivo.

«Con questo bando vogliamo rendere operativi i teatri abbandonati, chiusi, non a norma – spiega Lidia Ravera assessore alla Cultura e Politiche giovanili – vogliamo che riaprano tutti i teatri del Lazio. Anche i più piccoli. Per compiere questo piccolo miracolo, abbiamo lavorato insieme ad Alessandra Sartore, assessore al Bilancio con delega al Patrimonio e al Demanio. Abbiamo portato avanti insieme un grande lavoro per valorizzare la centralità dell’arte, della poesia della musica della danza e per costruire una collettività di cittadini consapevoli, attivi, curiosi gli uni degli altri, sereni. Dunque ogni paese avrà il suo teatro, come ogni paese ha la sua piazza e la sua chiesa. Investire nella cultura significa investire nello sviluppo e nella crescita della nostra Regione. La collaborazione fra l’assessorato alla cultura, quello allo sviluppo produttivo e quello al bilancio non è casuale né episodica. È una scelta. E una scelta significativa».