Dalla Regione Lazio sei “centri” per la famiglia

Si chiama “Pacchetto Famiglia” il progetto messo in campo dalla Regione Lazio sulle politiche familiari. Cinque le linee d’intervento riguardanti asili nido, centri famiglia, ragazzi disabili, integrazione socio-educativa e Terzo Settore per 64 milioni stanziati; 14 milioni subito dal bilancio regionale e 50 dai fondi europei 2014-2020.

Il pacchetto. Si parte dalla nascita della rete dei Centri famiglia. Saranno sei: uno per Roma Capitale e uno per provincia. Si tratta di luoghi di aggregazione ed erogazione di servizi per nuclei familiari, strutture di supporto ai servizi sociali dei Comuni e dei distretti socio-assistenziali. Ogni Centro potrà ospitare un’equipe di assistenti sociali, psicologi ed educatori. Si passa poi ai progetti rivolti al Terzo settore, riguardanti attività integrative di case famiglia, centri diurni, accoglienza minori, progetti per mamme sole, papà separati, supporto alla genitorialità e mediazione familiare. Il bando finanzierà 40-45 progetti da 30mila euro in media. A favore dell’integrazione socio-educativa dei ragazzi ci sono 1,3 milioni; servono ad aiutare i figli di famiglie disagiate ad accedere a sport, musica, danza e arti espressive. Lo stanziamento si tradurrà nell’assegnazione di 4.300 voucher da 300 euro all’anno per bambino/ragazzo. Sono invece, 6,2 i milioni che la Regione mette a disposizione per sostenere e ampliare la rete delle case famiglia per ragazzi disabili. Infine, per gli asili nido ci sono 54,5 milioni. Il progetto prevede la creazione immediata di 650 nuovi posti tramite un bando rivolto ai Comuni e di quasi 10mila attraverso l’impiego dei fondi europei. L’intervento si completerà con una nuova legge regionale sui servizi socio-educativi per l’infanzia.

Non fermarsi. “È un segnale incoraggiante, basta che non ci si fermi qui!”, ha dichiarato Emma Ciccarelli, presidente del Forum delle associazioni familiari del Lazio. “Nella nostra Regione la famiglia è ancora troppo trascurata e relegata ad interventi di tipo assistenziale – ha sottolineato -. Sono tanti, infatti, i bisogni da gestire, ma allo stesso tempo è necessario creare le condizioni affinché i nostri giovani riescano a mettere su famiglia”. Il Forum si dice disposto a sostenere l’assessorato competente per fare del Lazio una Regione “Formato Famiglia”. Ciccarelli ricorda però che l’ente locale ha già tutti gli strumenti per realizzare tale obiettivo: “Basterebbe rifinanziare la legge quadro sulla famiglia ed approvare il progetto di legge sulla riforma dei consultori”.

Si può fare di più. La Delegazione Caritas Lazio, pur apprezzando l’iniziativa nel suo complesso, ha messo in evidenza alcune criticità. Secondo la Caritas la rete dei Centri famiglia, costituita su sei strutture per tutta la Regione, sembra di difficile realizzazione. “Questi Centri – ha spiegato il direttore di Caritas regionale, don Cesare Chialastri – hanno bacini di utenza enormi e molto lontani, anche più di 100 chilometri, tanto quanto l’ampiezza delle province o del Comune d Roma”. Per quanto riguarda il Terzo settore, “si tratta di una buona iniziativa, ma lo spettro degli interventi è ampio rispetto alle risorse”. Positiva l’integrazione socio-educativa dei ragazzi, ma riguardo la somma stanziata di 1,3 milioni di euro, la media dei beneficiari sarà di uno ogni 1.300 abitanti circa”. Molto opportuno realizzare case famiglia per disabili, considerato che “oggi sono solo 12 le case famiglia per disabili adulti finanziate dalla Regione, lontano anni luce dai livelli di altre realtà”, ha evidenziato don Cesare. “Buono, poi, l’obiettivo di aumentare i posti negli asili nido anche se dei 54 milioni solo 4 sono immediati, gli altri spalmati in 7 anni. Si dovrebbe infine intervenire anche sulle rette di accesso al servizio – ha concluso – secondo la capacità reddituale delle giovani coppie, inserendo i voucher per servizi, anche per privati accreditati”.