Dal M5S una proposta di legge sul cinipide del castagno

Il Meetup “Grilli Parlanti di Rieti”, visti i ripetuti e continui problemi e appelli di queste ultime settimane sollevati dal territorio provinciale reatino (Comune di Pescorocchiano e Petrella Salto) a chi ne ha la competenza e responsabilità negli enti pubblici, specialmente regionale, sin qui dimostratosi “sordo” al problema, vuole portare a conoscenza degli interessati e non solo, che il 19 giugno 2013 è stata presentata una proposta di legge che ha visto come primo firmatario il cittadino portavoce alla Camera dei Deputati del M5S Massimiliano Bernini e co-firmatari Parentela Paolo, Benedetti Silvia, Gallinella Filippo, Bagnarli Chiara, L’Abate Giuseppe e Lupo Loredana,d tutti appartenenti alla XIII commissione Agricoltura Movimento 5 Stelle della Camera dei Deputati, per la salvaguardia ed il ripristino dei castagneti, a seguito della lotta biologica al Cinipide Galligeno che ha colpito gran parte dei castagneti coltivati sul nostro territorio.

La discussione in Commissione XIII (Agricoltura) si è conclusa in data 22 gennaio 2014 con la risoluzione nr.7/00177 (atto nr.8/00033) APPROVATA poi dalla stessa Commissione.

Successivamente, in data 12 febbraio 2014, si è ravvisato che risulta altresì necessario garantire la tutela, la salvaguardia e la conservazione del patrimonio rurale storico.

Di seguito alcuni stralci del testo della proposta di legge presentata:

“L’Italia è uno dei principali produttori ed esportatori mondiali di castagne, primo esportatore per valore degli scambi e secondo per quantità scambiate, dopo la Cina, con una quota sulla produzione mondiale che è passata dall’11% al 4% a causa dell’aumento della produzione cinese; l’Italia è il principale produttore europeo con il 30% della produzione, seguita da Turchia e Portogallo, rispettivamente con il 29% e il 15%, e da Grecia, Francia e Spagna con percentuali tra il 15% e il 9%; la superficie di coltivazione italiana è pari al 7,5% delle superfici boscate, ovvero 780 mila ettari, di cui 55.908 ettari da frutto condotte da 34.160 imprese, …omissis….Le cause della crisi che investe il settore castanicolo sono da ricercare, oltre che nel fenomeno di interdipendenza economica che va sotto il nome di “globalizzazione”, nella massiccia infestazione delle superfici investite da parte del cinipide del castagno, un imenottero particolarmente dannoso, originario della Cina, la presenza dell’insetto è stata registrata per la prima volta in Italia, nel 2002 in provincia di Cuneo. Nel 2004 è stato segnalato nella provincia di Viterbo. Gli attacchi di questo temibile litofago, che colpisce il castagno europeo determinano danni molto gravi, con perdite rilevanti non solo per quanto riguarda la produzione dei frutti, ma anche con riferimento agli accrescimanti legnosi….omissis…la diffusione del cinipide galligeno del castagno ha ovviamente determinato una sensibile riduzione della produzione nazionale delle castagne ed una conseguente riduzione del gettito fiscale per via della perdita di fatturato da parte delle imprese di produzione e di quelle di esportazione, contribuendo a rendere più fragile il settore castanicolo italiano, il cui fatturato risalente a qualche anno fa, raggiungeva gli oltre 65 milioni di euro, realizzato da migliaia di aziende agricole impegnate nella produzione e da 25 imprese per la trasformazione; ….omissis…

In conclusione il Governo si è impegnato a:

  1. definire, d’intesa con le regioni e in coerenza con il piano castanicolo nazionale, le linee d’azione perché possa essere debellato l’insetto parassita, il cinipide galligeno del castagno;
  2. fornire le risorse necessarie per la predisposizione di campagne di sensibilizzazione per gli agricoltori, per l’attivazione di interventi di lotta biologica al cinipide galligeno del castagno, attraverso l’allevamento dell’insetto;
  3. riservare una adeguata attenzione ai produttori di castagne, il cui reddito è messo in forte pericolo dal cinipide del castagno
  4. prendere le misure finanziarie necessarie per la lotta biologica al cinipide galligeno del castagno e per sostenere le imprese castanicole, i cui livelli di crescita e competitività rischiano di essere ridimensionati a causa della imponente presenza nel mercato europeo e italiano di prodotti cinesi al fine di consentire l’accesso degli aiuti comunitari previsti;
  5. definire, d’intesa con le regioni, in coerenza con il piano castanicolo nazionale, le linee d’azione volte alla tutela, salvaguardia e conservazione del patrimonio rurale storico destinato allo stoccaggio e alla lavorazione dei frutti del castagno, compatibili dal punto di vista ambientale e paesaggistico, valutando la possibilità di incentivazioni economiche o detrazioni fiscali, per il recupero e il mantenimento dei fabbricati, con particolare attenzione a quelli destinati all’essiccazione naturale o attraverso metodi tradizionali.

L’unico criterio dettato dalla presente proposta di legge è quello di dare comunque la priorità, nell’assegnazione dei contributi ai castagneti infestati dal cinipide del castagno e nei confronti dei conduttori dei castagneti che fanno della coltivazione di questo albero, la principale fonte di reddito per sé e per la loro famiglia. Lo strumento operativo proposto è quello della concessione di contributi diretti ai conduttori dei castagneti per la copertura delle spese per il recupero, la manutenzione e la salvaguardia dei castagneti, per il ripristino dei castagneti abbandonati e di indennizzo per il mancato reddito registrato nel quinquennio in cui si sospendono i trattati chimici”.

I “Grilli Parlanti di Rieti” si augurano che almeno per questa volta il cosiddetto “salvatore della patria”, insediatosi da poco alla guida della nostra nazione, che tanto promette a destra e a manca, non ostacoli l’approvazione di questa proposta di legge per risarcire del danno economico e dare una speranza ai coltivatori di castagne e alle loro famiglie colpite da questa calamità.