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Dal al 25 al 26 luglio a Turalù c’è la “Non festa della mietitura”

Le feste della mietitura a Tularù sono come i campi di grano che coltivano. Così come la raccolta è il momento più importante del lavoro di un anno, «la festa è concepita come il momento di incontro e di riflessione con le diverse energie umane che incrociamo sulla nostra strada»

Chi li conosce lo sa: le feste della mietitura a Tularù sono come i campi di grano che coltivano. Così come la raccolta è il momento più importante del lavoro di un anno ma che si nutre di tutto il percorso fatto, «la festa è concepita come il momento di incontro e di riflessione con le diverse energie umane che incrociamo sulla nostra strada».

Così come i semi che scambiano e autoriproducono si portano dietro un bagaglio importante di informazioni che saranno utili per la loro riuscita, il programma della festa si porta dietro tutta la rete di relazioni tessuta durante l’anno, mantenendo la memoria genetica di tutto quello che è successo prima.

Quest’anno il periodo del Covid19, che ha disturbato la costruzione di relazioni e stravolto il modo di interagire con gli altri, è coinciso con una siccità importante e i programmi dell’azienda agricola Turalù, così come i campi, ne hanno risentito.

«Adesso, dopo un periodo in cui è tornata l’acqua e in cui è possibile tornare a incontrarci, raccoglieremo quello che c’è, e ci incontreremo in tutta sicurezza per continuare a costruire quello che verrà. In fondo le relazioni di un territorio sono come le relazioni degli organismi che costruiscono l’humus e, nonostante le condizioni in cui avvengono a volte le rendano complicate, la costruzione di una materia comune che le protegga è naturalmente inarrestabile. Per questo, ispirati dal Bianconiglio di Alice nel paese delle Meraviglie, il nostro appuntamento si trasforma nella non festa della mietitura», spiegano i titolari.

Il programma

 

Sabato 25 luglio:

Dalle 10: raccolta delle erbe selvatiche con Arianna Salvi e pranzo a base di erbe spontanee e fermentati con piccoli laboratori di trasformazione. Arianna si avvarrà questa volta anche della collaborazione di altre cuoche e “streghe” per sperimentare oltre alle erbe, tutto il mondo dei fermentati, dalle bevande al formaggio. 25 euro laboratorio + pranzo (5 euro solo laboratorio)

Aperitivo al tramonto e cena alla carta.

Domenica 26 luglio:

Dalle 10: visita in campo dove parleremo delle possibilità di semina e consociazione dei cereali. Dimostrazione in campo della mietitura e della legatura per fare i covoni.

Dalle 11 e fino al pomeriggio: laboratorio di panificazione con Alessandra e Laura.

Pranzo popolare in tavolate all’ombra degli alberi, menù unico a 15 euro e musica dal vivo con Matteo Colasanti, influenze: neofolk-ritualfolk-psych-postrock-world-ambient-noise-minimalism-dronescapes-soundscapes-soundtrack

Aperitivo al tramonto e cena alla carta.

Non mancherà il banchetto di liquorini, sciroppi e marmellate!

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