Convegni

Cultura e società contadina a Rieti

Il Comitato dei Comunalesi organizza anche quest'anno un evento divulgativo allo scopo di tener viva la memoria della civiltà contadina che tanta parte ha rappresentato nella formazione del contesto culturale reatino

Domenica 25 agosto a partire dalle ore 16.00, in località Sette Casali, nella parte terminale di via Comunali di Rieti, là dove la Piana reatina lambisce da vicino il Monticchio, si parlerà del contesto sociale esistente in loco nella prima metà del secolo scorso, quando quei casali venivano condotti a mezzadria da operosi contadini al servizio del latifondo del Principe Potenziani.

L’iniziativa è stata presa dal Comitato dei Comunalesi che da dieci anni, in agosto, organizza un evento con lo scopo di tener viva la memoria della civiltà contadina che tanta parte ha rappresentato nella formazione del contesto culturale reatino e di spingere perché la Piana, pur in una realtà economica diversa, continui a recitare un ruolo importante anche oggi nella economia reatina.

Il convegno sarà introdotto e condotto dalla dottoressa Emanuela Varano, capogruppo FAI di Rieti. Subito dopo il vescovo di Rieti Domenico Pompili parlerà del ruolo della Chiesa nella civiltà contadina della prima metà del ‘900 riferendosi al ruolo svolto in particolare dalla parrocchia della Chiesa Nuova, la cui chiesa fu fortemente voluta dai contadini della Piana che contribuirono in modo determinante alla sua edificazione ed al suo abbellimento artistico.

Valerio Vecchiarelli, del Centro Appenninico del Terminillo “Carlo Jucci” della Università di Perugia, rifarà la storia del Centro, illustrandone risultati e prospettive.

Il professor Adriani dell’Istituto Agrario parlerà dell’evoluzione della scuola Agraria di Rieti e delle sue prospettive future. Chiuderà il convegno Gianfranco Paris il quale, partendo da testimonianze di vita vissuta nella Piana Reatina, esporrà alcune sue teorie di natura sociologica sulla società contadina frutto di osservazioni effettuate durante il corso della sua lunga esperienza professionale nel contesto sabino.

Un convegno apprezzabile che contribuirà a diffondere la consapevolezza della importanza di non disperdere quanto di positivo hanno lasciato i nostri nonni nel nostro patrimonio culturale.