Cristiani e musulmani in preghiera: a Rieti solo parole di pace

In risposta ai danneggiamenti all’interno della moschea ospitata nell’ex convento di San Benedetto, si è tenuto nel tardo pomeriggio un partecipato incontro tra il Movimento Cristiano Lavoratori e la comunità musulmana reatina. Le due realtà si sono ritrovate nella sede dell’MCL per un momento di preghiera comune e, insieme, per riflettere su quanto accaduto ed elaborare una risposta condotta nel segno del perdono.

Dalle bocche del presidente del Movimento Cristiano Lavoratori Rieti Nazzareno Figorilli, dell’Imam Saydawi Abdel Hamid, del frate francescano Marino Porcelli e del presidente dell’Associazione Arabi Insieme Abdelilah Atiq, sono uscite solo parole di pace.

Figorilli, ad esempio, non ha voluto esprimere condanne sull’accaduto. Piuttosto, ha spiegato, si tratta di cercare la riconciliazione con chi ha sbagliato.

Adam Lamkharbech, a nome della comunità musulmana reatina, ha detto che i fatti non possono essere ridotti alla logica del solo vandalismo. Certi dettaglia, infatti, farebbero supporre una certa pianificazione, un’azione programmata. Una lettura – ha sottolineato – da condurre alla luce del particolare momento vissuto dal Paese. La crisi delle istituzioni, dell’economia e del lavoro, infatti, non può che riflettersi anche nella società, anche degenerando nei gesti di minoranze diffidenti verso la diversità.

Il francescano Marino Porcelli, da parte sua, ha ricordato come la storia del Poverello d’Assisi contenga originariamente tratti di dialogo tra cristiani e musulmani. Quindi ha esortato ad abbandonare l’indifferenza verso l’altro: «quando un membro della comunità soffre, tutti soffrono» ha spiegato.

L’Imam Saydawi Abdel Hamid ha giocato la carta del paradosso e si è detto «contento per quello che è accaduto». Senza la violazione della moschea, infatti, non ci sarebbe il particolare momento di unione evidenziato dalla serata. Poi ha ribadito un «perdono che arriva dal cuore» ai vandali.

Abdelilah Atiq, presidente dell’Associazione Arabi Insieme ha concluso invitando a non avere paura e augurandosi che Dio possa illuminare il cuore di chi ha compiuto un gesto folle.