Rieti e la crisi: numeri impressionanti

Se i rischi che gravano su Conservatorio, Università e su Risorse Sabine si concretizzassero fin da quest’anno, la Sabina malata vedrebbe mutare il suo stato di prognosi riservata al livello di irrecuperabilità totale della propria economia. Qual è il progetto politico di coloro che hanno ricevuto il mandato elettorale per ricoprire il magistero civico e assolvere alle responsabilità che esso comporta per salvare non solo l’occupazione provinciale, ma la comunità sabina come entità culturale assieme alle proprie strutture prestigiose e vitali di capoluogo? Nel 2014 il reddito generale lordo prodotto dai sabini è stato di 453 milioni di euro inferiore a quello del 2007. La disoccupazione è passata dal 5,30% all’11,63. La popolazione non spende più, ma accumula quel che guadagna, anche se ridotto di molto. Ne fa fede la situazione dei depositi bancari che è anch’essa lievitata per quantità rispetto al 2007. Allora era di 6.910 euro all’anno pro capite. Nel 2014 il risparmio è doppio. Sta caldo nei depositi ed è salito a 13.398,48 euro riempiendo i forzieri delle banche, che invece di prestarlo lo hanno investito in titoli fruttiferi, pur se è vero che mancano soggetti locali pronti a utilizzarlo.

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