Crisi Indesit: quegli esuberi sono un colpo al cuore

In prima linea nella difesa della dignità della persona e del lavoro il vescovo di Fabriano Matelica, monsignor Giancarlo Vecerrica. Fa sperare la riapertura del tavolo nazionale di confronto.

La vicenda Indesit, con l’annuncio dei 1.425 esuberi sul territorio nazionale, di cui 480 nella sola Fabriano, ha messo in subbuglio l’intero distretto che ora deve fare i conti con la crisi di un colosso industriale, con tutto l’effetto domino di un indotto legato a pelle a questo impero che fa capo al gruppo Merloni.

Prima una fiaccolata notturna con 2.000 persone, poi la partecipazione a un consiglio comunale aperto, mentre rimane incerta la sua presenza, richiesta a Roma, alla trasmissione Agorà di RaiTre. È anomala in questo periodo l’agenda del vescovo della diocesi di Fabriano-Matelica, monsignor Giancarlo Vecerrica, ma la sua azione pastorale rimane quella di sempre: piena attenzione per la persona e salvaguardia del posto di lavoro, nonostante la tensione cresca di giorno in giorno.

La vicenda Indesit, con l’annuncio dei 1.425 esuberi sul territorio nazionale, di cui 480 nella sola Fabriano, ha messo in subbuglio l’intero distretto che ora deve fare i conti con la crisi di un colosso industriale, con tutto l’effetto domino di un indotto legato a pelle a questo impero che fa capo al gruppo Merloni. La recente fiaccolata, voluta dalla diocesi, ha visto la partecipazione di tanta gente, non solo operai e maestranze coinvolte, che hanno camminato per quasi cinque chilometri dal centro cittadino al sito produttivo di Melano, a rischio chiusura. Ed è stato un chiaro segno di profonda unità che la Chiesa locale ha cercato come punto d’impegno per segnare una svolta, per quanto difficile. Sarà stato un caso ma, due giorni dopo, sul tavolo nazionale si è riaperto il confronto tra azienda, sindacati e istituzioni, dopo la rottura della settimana scorsa per l’intransigenza del management Indesit, guidato dal presidente Marco Milani. “Ora la disponibilità al dialogo e gli impegni rilevanti assunti dall’azienda – ha subito sottolineato il Governatore della regione Marche, Gian Mario Spacca – debbono tradursi in azioni e fatti concreti per la tutela dei lavoratori e il rilancio del settore”. Sulla difesa del lavoro per mantenere i presidi locali dell’industria manifatturiera degli apparecchi domestici e professionali, è intervenuto anche il vescovo Vecerrica, che ha sostenuto come in questa vertenza siano stati intaccati i principi della verità, della giustizia e della carità. “L’amore cristiano – ha detto – spinge alla denuncia, alla proposta e all’impegno di progettazione culturale e sociale, a una fattiva operosità, che sprona tutti coloro che hanno sinceramente a cuore la sorte dell’uomo a offrire il proprio contributo”.

L’intervento della diocesi deve essere finalizzato a mettere al centro il bisogno della persona, accoglierlo nella sua totalità e sostenere la speranza di quanti soffrono per l’incertezza del futuro lavorativo. E monsignor Vecerrica non ha mai avuto dubbi nello stare dalla parte della comunità e di un territorio che ha dato tanto in passato a questo gruppo economico. Intanto in attesa di un nuovo tavolo nazionale previsto per il 16 luglio con il ministro Zanonato, ripartono gli scioperi nei siti fabrianesi delle due frazioni di Melano e Albacina: saranno stop lavorativi a sorpresa per tenere alta l’attenzione sulla vertenza, mentre è stato confermato il mega sciopero di otto ore di tutto il settore metalmeccanico di venerdì 12 luglio a Fabriano quando, a detta dei sindacati, scenderanno in piazza 7mila persone, con la presenza anche dei lavoratori campani dell’Indesit di Caserta.