Crisi dell’olivicoltura: Sel interroga il ministro

Un intervento straordinario nella Legge di stabilità per il 2015 a sostegno dell’olivicoltura nelle Regioni maggiormente danneggiate dal clima e dalle fitopatologie: questo chiedono i senatori SEL Alessia Petraglia e Massimo Cervellini, primi firmatari di un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura, sottoscritta anche da De Petris, Barozzino, De Cristofaro, Uras, Orellana, De Pin, Mastrangeli, Bencini, Bignami.

La questione riguarda varie regioni dell’Italia centrale, la cui produzione olivicola ha subìto rilevanti danni per le condizioni climatiche avverse del 2014 e per l’incremento di alcune fitopatologie, come la mosca olearia e il cosiddetto “occhio di pavone”, i cui effetti possono incidere sulla qualità delle produzioni.

In Toscana, in particolare nelle province di Firenze e Prato, il calo produttivo si attesta attorno al 60-70% rispetto alla scorsa annata, con il rischio che si trasmetta a catena a tutta la filiera degli oli a denominazione d’origine protetta, prodotti di notevole impatto economico per il comparto agroalimentare toscano, esportati nel mondo.

Nel Lazio, le aziende olivicole censite (fonte ISTAT) nella zona di produzione dell'”Olio extravergine di oliva Sabina DOP” (32 Comuni nella provincia di Rieti e 12 nella provincia di Roma) sono oltre 10.000 con una superficie agricola utilizzata di più di 12.000 ettari, oltre alle miriadi di piccolissimi produttori: secondo Coldiretti e Copagri di Rieti, avrebbero sofferto un calo produttivo con picchi fino all’80%. Dai dati del “Programma di Sviluppo Rurale 1007/2013 del Lazio Asse IV Leader”, si evince come l’olivicoltura (33,98% della superficie agricola utilizzata, con picchi di oltre il 60% in alcuni comuni) sia tra le principali fonti di reddito dell’area.

‘Siamo preoccupati per il calo produttivo – sottolineano i senatori Petraglia e Cervellini – che potrebbe facilitare fenomeni di contraffazione degli oli, con importazioni di prodotto di scarsa qualità e dubbia provenienza; inoltre le imprese interessate sono esposte al rischio finanziario connesso al calo produttivo e potrebbero trovarsi a fronteggiare, già nel 2015, carenze di liquidità in un settore purtroppo già interessato da fenomeni di abbandono produttivo ed espianto per ridotta redditività, con effetti negativi a catena sul paesaggio e sulla tutela del suolo. Chiediamo perciò al ministro, oltre alla valutazione della dichiarazione dello stato di emergenza, come già richiesto dalla Regione Toscana, l’individuazione di percorsi e risorse per l’attuazione del Piano nazionale olivicolo-oleario, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 29/04/2010. A ciò aggiungiamo la sollecitazione ad un incremento dei controlli sulla tracciabilità degli oli d’oliva, al fine di prevenire ulteriori fenomeni di contraffazione a danno della filiera nazionale’.