Economia

Covid ed economia. Rischio crack globale da 9mila miliardi

I Paesi ricchi devono trovare una strada che porti a una produzione di massa di vaccini a basso costo per proteggere tutti in tutto il mondo e scongiurare una catastrofe economica globale, con perdite stimate quest'anno fino a oltre 9.000mila miliardi di dollari

In occasione degli Spring Meetings del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale in programma fino all’11 aprile, i Paesi ricchi devono trovare una strada che porti a una produzione di massa di vaccini a basso costo per proteggere tutti in tutto il mondo e scongiurare una catastrofe economica globale, con perdite stimate quest’anno fino a oltre 9.000mila miliardi di dollari.

È l’invito di Oxfam, membro della People’s Vaccine Alliance, che chiede ai leader delle nazioni più ricche di affrontare il problema della scarsità dei vaccini, che innesca dispute tra Paesi e shock economici ovunque e di non tergiversare nel deliberare una nuova emissione di diritti speciali di prelievo (DSP) per 650 miliardi di dollari, fornendo liquidità extra ai Paesi a basso e medio reddito. Secondo Oxfam l’attuale approccio a produzione e distribuzione dei vaccini penalizza anche i paesi ricchi: “Difendendo gli interessi del settore farmaceutico, i Paesi ricchi danneggiano anche le proprie economie – dice Sara Albiani, responsabile salute globale di Oxfam Italia –. È un bizzarro atto di autolesionismo finanziario ed economico, di cui pagheremo tutti il prezzo”. Per invertire il trend sarà indispensabile mettere freno alla disuguaglianza di accesso ai vaccini Covid tra i Paesi ricchi, che in media vaccinano una persona al secondo e quelli poveri, molti dei quali devono ancora iniziare a somministrare anche una dose. Serve l’impegno a sospendere i monopoli dei colossi farmaceutici, consentendo una campagna di vaccinazione di massa a livello globale entro l’anno. La mancanza di una simile azione porterebbe secondo le stime più pessimistiche dell’International Chamber of Commerce, a 9.200 miliardi di dollari di perdite aggregate a fine 2021, di cui circa la metà ricadrebbe proprio sulle nazioni più ricche. Nel dettaglio gli Usa potrebbero perdere fino a 2.700 dollari, arrivando a fine anno ad un calo del Pil di 1.300 miliardi di dollari; l’Italia potrebbe registrare una contrazione della capacità di spesa pro-capite di 1.495 dollari; il Giappone di 1.451; il Regno Unito di 1.380, ossia circa il 70% della busta paga mensile media; la Francia di 1.239 pro-capite, equivalente al costo medio di un affitto; il Canada di 1.979 dollari. La disuguaglianza di accesso ai vaccini colpirebbe più duramente i Paesi a basso e medio reddito: l’India potrebbe subire una contrazione dell’economia fino a 786 miliardi di dollari, oltre il 27%, del Pil; il Sudafrica un calo del Pil del 24%; le Filippine un calo del PIL del 18%.

All’ordine del giorno degli incontri di questa settimana ci sarà anche lo stanziamento di 12 miliardi di dollari per l’acquisto di vaccini nei Paesi in via di sviluppo. Una misura che, se da un lato offre una soluzione nella lotta al virus, dall’altro non farà che aumentare il debito estero di Paesi che non possono permetterselo. Il tutto mentre il prezzo dei vaccini per loro rimane proibitivo. Secondo le stime di Oxfam, un paese come l’Uganda, ad esempio, dovrebbe stanziare oltre il doppio di quanto spende per il sistema sanitario in un anno, per vaccinare tutta la popolazione.

da avvenire.it