Costini sulla questione morale: fuori luogo il J’Accuse della sinistra

Leggiamo in questi giorni una lunga serie di accorati appelli all’unità da parte delle forze di maggioranza del Comune di Rieti, a fronte dell’esplodere della questione morale. L’ultimo, ma il più accorato, è il comunicato rilasciato dal presidente del consiglio comunale Giampiero Marroni, che denunciando i danni prodotti da 18 anni di centrodestra al governo della città, partendo dall’ultimo episodio che vede inquisito un dirigente comunale, si appella alle forze sociali,ai cittadini e all’universo mondo per stringersi intorno all’attuale maggioranza, al fine di aiutarla in questa drammatica congiuntura.

Debbo dire che onestamente queste “urla di dolore” di comunisti ed ex comunisti mi lasciano abbastanza perplesso: che in Italia (non a Rieti) esista una “questione morale”, è fatto risaputo, più volte condannato dalla corte dei conti, testimoniato dall’ultimo episodio che ha colpito addirittura i saggi nominati dal governo Letta per riformare la costituzione; cinque di loro sono inquisiti perché avrebbero venduto esami universitari! La questione morale non ha colore politico, figlia della scomparsa della cultura del servizio allo Stato, favorita da un corpus legislativo talmente farraginoso,soprattutto in materie urbanistiche ed ambientali, che lascia uno spazio talmente ampio alle interpretazioni soggettive da tracimare facilmente nelle aule di tribunale.

Denunciare la questione morale in Italia è come scoprire l’acqua calda, un’affermazione di principio importante ma sostanzialmente improduttiva. Le criticità della nostra città oggi sono altre, e forse ben più gravi. Detto che tra l’altro l’ultimo episodio riguarda fatti che vedevano già al governo la Giunta Petrangeli, e pertanto l’ennesimo j’accuse al cdx è totalmente fuori luogo, detto che la sinistra italiana non può ergersi a giudice di nessuno come la cronaca anche recente dimostra, il compito dei politici, degli amministratori non è quello di indagare e giudicare.

Per questo ci sono gendarmi e magistrati, che fanno bene il loro lavoro, ed ai quali deve essere lasciata l’autonomia e la libertà di agire. La politica ha invece il compito di decidere, scegliere, guidare un ente per risolvere i problemi. Ed allora farebbe piacere che il presidente del consiglio comunale, invece di lasciarsi andare ad inutili esercizi oratori, ci spiegasse quali saranno le scelte della sua maggioranza su questioni centrali quali l’urbanistica, le aree ex industriali, l’alberghiero, la Rieti-Torano, il futuro del nucleo industriale, il contratto di quartiere di Villa reatina, i servizi sociali. Gettare la palla in fallo laterale, come sa bene l’ex calciatore, è una strategia utile quando si difende un risultato, ma oggi cosa c’è da difendere a Rieti?