Cosa rimane di un cuore piccante?

La fiera internazionale del peperoncino, lo sappiamo tutti, è una grande occasione di sviluppo per la nostra città.

Il frutto piccante è il centro di intense strategie di rilancio economico, di un’ampia operazione di marketing territoriale. Il clima di Rieti, lo dimostrano dotti studi, è l’ideale per la coltivazione della spezia. In tanti stanno puntando su una ricca nicchia di intenditori, di palati fini, di raffinati degustatori.

Non solo: l’evento estivo movimenta la città, porta a Rieti migliaia e migliaia di persone, dà un forte segnale al turismo. Aiuta la città ad allargare i suoi orizzonti: collega una gastronomia dal carattere extranazionale alle sane tradizioni alimentari del reatino.

E, per inciso, dà anche vita ad importanti momenti di cultura, sia alta che popolare. Come non citare, ad esempio, il planetario successo della canzone “Il Peperoncino”, scritta dai Cugini di Campagna?

Ma non possiamo nemmeno dimenticare l’importante contributo dato alla scienza: lo sforzo reatino ha portato ad una svolta nella costruzione di un metodo scientifico per misurare la piccantezza delle innumerevoli varietà di peperoncino presenti nel mondo. Un enorme progresso per l’intera umanità.

Parliamoci chiaro: c’è da lavorare sodo per consolidare questi importanti risultati, c’è da seguire questa via, tracciata con lungimirante sapienza. Ne siamo talmente convinti che siamo andati a visitare il sito ufficiale “rieticuorepiccante.it”, per tenerci aggiornati sulle ultime novità.

E abbiamo fatto bene: abbiamo scoperto nuovi punti di forza di questo prodotto dalle infinite qualità. Amici reatini, abbiamo imparato che il peperoncino può essere messo in relazione all’Agopuntura Cinese, alle “Borse all’Uncinetto”, e a “Lavori A Maglia Ferri”. Vedete quante nuove prospettive di lavoro e sviluppo?

Ma non basta, c’è una notizia ancora migliore: contro qualunque luogo comune, e in opposizione ad ogni pregiudizio legato alla superstizione e all’ignoranza, pare che il peperoncino sia alla base di un’ottima cura per le emorroidi. Che dire: provare per credere!